La prossima settimana pubblicheremo su questo sito il nuovo e-book “Europa a mano armata”, scaricabile gratuitamente, con contributi di ricercatori, analisti, attivisti per la pace. Qui la presentazione dei contributi.

La prossima settimana pubblicheremo su questo sito il nuovo e-book “Europa a mano armata”, scaricabile gratuitamente, con contributi di ricercatori, analisti, attivisti per la pace. Qui la presentazione dei contributi.
Il quotidiano della Linke tedesca, Neues Deutschland, ha pubblicato l’8-9 giugno scorso nello speciale Die Woche, quest’intervista a Luciana Castellina sulle elezioni europee, la proposta di negoziati sulla guerra Ucraina-Russia e il futuro della sinistra.
Nella spaventosa tragedia in cui versa Gaza e nell’inquietante tornante in cui versa il nostro Paese ove si espandono politiche repressive da parte del governo Meloni, tutto ci vuole, tranne che bandierine, impuntamenti, personalismi, strumentali lacerazioni. Da Il Fatto quotidiano.
Il 17 febbraio, all’età di 93 anni, è morto lo studioso e attivista norvegese pioniere degli studi sulla pace. Lo omaggiamo ripubblicando una sua vecchia intervista. Da Lettera22
Il 17 febbraio ci è giunta la notizia della morte di Johan Galtung, all’età di novantatre anni compiuti lo scorso 24 ottobre, universalmente riconosciuto come il fondatore e pioniere dei peaces studies, gli studi internazionali per la pace. Da Azionenonviolenta.it
Oltre 2.200 miliardi di dollari. A tanto ammontano, secondo i dati dell’ultimo Rapporto Sipri, le spese militari nel mondo nel 2022. Invece di proseguire sulla strada della guerra e del riarmo, bisogna affrontare le sfide di un’umanità sofferente e di un pianeta vicino al collasso.
In occasione del primo anniversario dell’inizio del conflitto, diverse associazioni, da Emergency all’Anpi, si stanno preparando a ospitare una grande mobilitazione per la pace che vedrà coinvolte cinquanta città. Abbiamo ascoltato le loro voci. Da RollingStone.
Laterza ha appena editato il libro “Guerra alla guerra. Guida alle idee e alle pratiche del pacifismo italiano” del giornalista Matteo Pucciarelli, del quale pubblichiamo qui l’introduzione.
Viaggio tra i movimenti pacifisti di Germania, Belgio, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. L’assunzione di posizioni intermedie che facilitino il ritorno al dialogo, la copertura bellicista dei media mainstream che ignorano le iniziative dei pacifisti e le politiche dei loro governi che hanno intrapreso una politica di riarmo. Da Vita.it
En Allemagne et en Italie, la fourniture d’armes à l’Ukraine provoque davantage de débats. Pour les Français, la priorité donnée au concept de paix entre les nations ne va pas de soi, en raison, notamment, du souvenir de la défaite de juin 1940. Da Le Monde.