L’escalation in Medio Oriente è nei fatti, sembra una situazione senza uscita. Ma l’unica via è il cessate il fuoco e una conferenza internazionale di pace, per chiedere questo, come ha detto anche il Papa all’Angelus, manifesteremo il 26 ottobre in tutta Italia.
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Fermiamo l’allargamento della guerra
La guerra terroristica di Israele – in violazione delle più basilari norme del diritto internazionale – sta provocando un conflitto generalizzato, la diplomazia è al palo. Molti avrebbero voluto manifestare il 5 ottobre, questure e prefetture vogliono impedirlo nel solco del ddl Piantedosi. Noi continueremo a manifestare per il cessate il fuoco e i negoziati.
Riflessione sulla disperazione degli adolescenti
Di fronte alla tragedia di Paderno Dugnano, viene da pensare alla solitudine metafisica dei ragazzi e delle ragazze, cui né la famiglia né la scuola, votata al mercato e al merito più che alla crescita umana, sanno dare appigli in una società senza ideali, speranze e condivisione.
A Cernobbio per la libertà e un’economia di giustizia
Il Forum di Sbilanciamoci! si terrà a Como e a Cernobbio dal 6 all’8 settembre: più di 30 relatori, 15 ore di seminari, gruppi di lavoro e tavole rotonde. A Cernobbio è stata assicurata totale agibilità al workshop dello Studio Ambrosetti, a Sbilanciamoci! è stata negata la possibilità di organizzare manifestazioni: ma ci saremo comunque.
L’eclisse delle classi dirigenti
Negli ultimi 30 anni le classi dirigenti, a livello nazionale e globale, ci hanno condotto sull’orlo del collasso sociale e ambientale: negli stessi giorni in cui si ritroveranno al workshop dello Studio Ambrosetti, Sbilanciamoci! promuove il Forum dell’alternativa al paradigma dell’economia dominante.
Contro la secessione dei ricchi
Da metà luglio prende il via la raccolta di firme per il referendum contro l’autonomia differenziata. Ci sarà tempo fino al 30 settembre per raccoglierne almeno 500 mila, a meno che 5 Regioni non appoggino il quesito, che deve comunque passare il vaglio dell’Alta Corte. La strada è in salita, ma la posta in gioco […]
Dopo le elezioni europee
L’Ue è attraversata dal vento nazionalista e di ultra destra. Che fare? Rilanciare la mobilitazione per l’Europa che vogliamo: sociale, democratica, federale con un nuovo modello di sviluppo, sostenibile e di qualità, con la riconversione ecologica dell’economia, che non lasci indietro nessuno. Cercando di mettere insieme una coalizione sociale e politica ampia.
La miccia di una guerra globale
Le dichiarazioni di Stoltenberg e di Macron, unite alla subalternità dell’Ue alla Nato e al vorticoso aumento della spesa militare, ci stanno portando a un conflitto globale. Per ricostruire le condizioni di una pace giusta ci vorrà tempo ma bisogna iniziare da un cessate il fuoco, come chiedono i firmatari della lettera aperta all’Europa.
Il 25 maggio saremo in piazza a Napoli
Il combinato disposto di premierato e autonomia differenziata può far deragliare la nostra democrazia verso l’autoritarismo e la divisione del Paese. Si tratta di progetti che vanno fermati, anche con il referendum, mobilitandoci e facendo sentire la nostra voce. E’ per questo che il 25 maggio manifesteremo a Napoli con la “Via Maestra”.
Segnali preoccupanti dal Def 2024
Dalle parole con cui il ministro Giorgetti ha illustrato il Documento di Economia e Finanza approvato dal Consiglio dei ministri non vengono buoni segnali. I dati indicano un peggioramento della crescita anche in prospettiva, segno che le politiche messe in campo nei prossimi due anni non avranno alcun effetto.