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Dopo un anno di guerra in Ucraina, cosa pensa la rete pacifista italiana?

In occasione del primo anniversario dell’inizio del conflitto, diverse associazioni, da Emergency all’Anpi, si stanno preparando a ospitare una grande mobilitazione per la pace che vedrà coinvolte cinquanta città. Abbiamo ascoltato le loro voci. Da RollingStone.

È già trascorso un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina: un evento di cesura, capace di riportare la guerra al centro dell’agenda politica europea. Dodici mesi dopo, la premier Giorgia Meloni si è recata in visita a Kiev per incontrare il presidente Zelensky e ribadire la posizione del governo, assicurando supporto finanziario, militare, politico dell’Italia al popolo aggredito.

ull’altro fronte, più di cinquanta città si stanno preparando a ospitare una grande mobilitazione per la pace che vedrà un calendario fitto di eventi per tutta la settimana in Italia e in Europa. A presentare le ragioni e il calendario delle iniziative è stata la rete Europe for Peace in una conferenza stampa in Campidoglio che ha visto protagoniste le sigle del terzo settore come Emergency, Sant’Egidio, Acli, Anpi, Sbilanciamoci, Tavola della Pace, Stop war now, ma anche la Cgil.

Le iniziative si terranno nelle principali città italiane tra cui Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari, Firenze, Bologna, Ancona, Terni, Genova, Bolzano, Modena, Lecce, Messina, La Spezia, Sassari e Cosenza. Iniziative similari saranno intraprese anche al di fuori dei nostri confini, con oltre trenta appuntamenti in Germania, Spagna e Portogallo e Francia (compresa Parigi) – sono state programmate mobilitazioni anche a Londra, Bruxelles e Vienna.

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