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Ponte di Messina, dalla commedia alla farsa

Smontato da 534 pagine di osservazioni redatte da esperti di 9 atenei e presentate dalle associazioni ambientaliste e dai comitati dei cittadini messinesi, il Ponte sullo Stretto è stato grottescamente confermato dal governo. Cosa resterà dell’in-credibile progetto già accantonato 11 anni fa?

Def 2024: ” È colpa degli altri”

Nessuna programmazione, tutto rinviato a settembre. Si dà la colpa alla congiuntura, alle nuove regole del Patto di Stabilità e al famigerato Superbonus. La verità è un’altra. E a settembre il governo si troverà in grossi guai. Tra l’altro alla spesa pubblica primaria mancheranno 70 miliardi.

Stellantis cadente

È online, liberamente ascoltabile, la terza puntata del podcast “A qualcuno piace verde” dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti. Un viaggio nella crisi industriale e occupazionale di Stellantis nel nostro paese, a partire dalla vicenda dello stabilimento simbolo dell’automotive italiano: Torino Mirafiori.

La politica è anche degli esseri non umani

Un’alleanza tra umani, animali e pianeta per salvare gli ecosistemi e il futuro delle nuove generazioni. Il libro “La Politica degli animali” di Gianluca Felicetti, presidente della Lav, pubblicato dalla casa editrice People, allarga la frontiera dei diritti.

Comunità energetiche rinnovabili: premere start

Le comunità energetiche rinnovabili hanno una storia che parte dai gruppi di acquisto ma solo adesso sono pronte a decollare, con due anni di ritardo, attraverso la piattaforma online di accreditamento del Gestore. Il Comune di Roma mette a disposizione del Terzo settore 1.200 tetti di edifici pubblici e scuole.

Segnali preoccupanti dal Def 2024

Dalle parole con cui il ministro Giorgetti ha illustrato il Documento di Economia e Finanza approvato dal Consiglio dei ministri non vengono buoni segnali. I dati indicano un peggioramento della crescita anche in prospettiva, segno che le politiche messe in campo nei prossimi due anni non avranno alcun effetto.

Lavorare meno uguale lavorare meglio

Il rinnovato interesse per una prospettiva di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario si accompagna alla difficoltà di valutazione degli effetti a posteriori su occupazione, organizzazione del lavoro e produttività. Sotto quest’ultimo aspetto si registrano risultati significativi per il “work-life balance”.

L’indispensabile servizio sanitario pubblico

Il premio Nobel Giorgio Parisi e altri tredici scienziati hanno lanciato l’appello “Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico” chiedendo al governo un finanziamento della sanità adeguato a mantenere i risultati finora ottenuti nella tutela della salute. È una mobilitazione che ci riguarda tutti.

Può la ricchezza crescere più della produzione?

Riflessione sull’incapacità delle teorie macroeconomiche di spiegare le crescenti diseguaglianze e l’aumento del peso relativo della ricchezza improduttiva e della liquidità. Solo adottando una prospettiva inter-temporale e ragionando criticamente sugli spunti di Keynes e Tobin è possibile cominciare a far luce sugli interrogativi posti da tali fenomeni. Da Menabò di Eticaeconomia.

Europa sempre più militarizzata, in ordine sparso

L’Europa ha già aumentato del 50% la sua capacità produttiva militare e si appresta a grandiosi piani di investimento sia comunitari sia dei singoli Stati. Anche se il settore realizza appena lo 0,7 del Pil e limitati effetti sull’occupazione. Il tutto dominato dalla finanza e dall’industria a stelle e strisce.

Ucraina-Russia: una pace negoziata per mettere fine alla guerra

Di fronte alla situazione di stallo della guerra in Ucraina, dopo il mancato successo della controffensiva di Kiev, una proposta articolata di apertura di negoziati di pace è stata avanzata nei mesi scorsi da quattro voci autorevoli: Peter Brandt, storico e figlio del cancelliere Willy Brandt, il politologo Hajo Funke, il generale in pensione Harald […]

In Germania marce per la pace in cento città

Per tutto il lungo week end di Pasqua in Germania un movimento pacifista dal basso ha riattivato la tradizione delle marce per la pace, autofinanziate con la sottoscrizione di un appello che chiede negoziati in Medioriente e per l’Ucraina e la fine della militarizzazione della società tedesca.

Tra rabbia e fame, la carovana a Rafah

Nell’area di Rafah si vive in spiaggia, tra le macerie, ammassati tra i ruderi delle case. Si muore di fame mentre al di là del valico sono fermi migliaia Tir colmi di ogni bene. Carovane come la nostra servono a supplire all’assenza di informazioni per l’assenza di giornalisti sul campo.

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