Il Decreto Rilancio vale 155 miliardi di investimenti. L’analisi e le proposte alternative della Campagna Sbilanciamoci!. Dal welfare al lavoro, dalla salute alla mobilità, dall’ambiente alla giustizia, dall’istruzione alla cultura, al fisco.

Il Decreto Rilancio vale 155 miliardi di investimenti. L’analisi e le proposte alternative della Campagna Sbilanciamoci!. Dal welfare al lavoro, dalla salute alla mobilità, dall’ambiente alla giustizia, dall’istruzione alla cultura, al fisco.
Super-ricchi più ricchi, Facebook e Amazon con nuovi mercati e super-profitti, AirB&B in ginocchio: questi gli effetti del coronavirus sui giganti del digitale. Mentre si estendono le lotte dei lavoratori su salari, tempi e organizzazione delle piattaforme.
Rilanciamo l’appello apparso in contemporanea su “il manifesto” e altre 40 testate internazionali il 15 maggio scorso, con cui oltre 3mila accademici di 650 università del mondo chiedono una democratizzazione e demercificazione del lavoro, in una prospettiva di sostenibilità e risanamento ambientale.
Sul prossimo decreto da 55 miliardi si stanno abbattendo 2.800 emendamenti. Molti con il vecchio refrain liberistico che ha prodotto tassi di crescita da prefisso telefonico e precarizzazione. Diverso deve essere il ruolo dello Stato: più condizionalità al credito per le imprese, per una fase 2 sostenibile, libera dalle mafie.
Leonardo Ciambezi; Giuliana Freschi; Demetrio Guzzardi; Martina Occelli; Elisa Palagi
30 Aprile 2020 | Sezione: primo piano, SocietàL’Italia che vogliamo/Una serie di proposte concrete per ridurre le disuguaglianze socio-economiche inasprite dalla crisi Covid-19, a partire da alcuni ambiti cruciali: scuola, famiglie e reddito, affitti, sicurezza sul lavoro. Con la consapevolezza che oggi più che mai è necessario un progetto di cambiamento sistemico.
Con l’imminente fase 2 si prospetta una ripartenza differenziata in base ai settori e alle professioni. Ma quali sono e dove sono concentrati i lavori e gli occupati più a rischio contagio? Senza interventi compensativi che accompagnino la riapertura, le disuguaglianze aumenteranno. E il Sud ne farà le spese.
Dal Canada all’Argentina, una rassegna sulla situazione sociale ed economica nel continente americano afflitto dalla pandemia. Le misure dei governi, le richieste e le mobilitazioni di sindacati e movimenti sociali. Con un denominatore comune: la crisi la pagano i lavoratori e i più deboli.
Storicamente le epidemie portano a una riduzione delle disuguaglianze. Stavolta non sarà così. Le conseguenze del lockdown uniformemente adottato in tutto il Paese non saranno affatto uniformi, colpendo di più chi è già in svantaggio. Servono misure correttive per il lavoro giovanile e femminile.
Come cambiano le imprese di fronte al Covid-19? Tutte le trasformazioni indotte dalla pandemia: l’organizzazione del lavoro e della produzione, le strategie aziendali e di contabilità, l’automazione e l’innovazione, il rapporto con i mercati finanziari e i governi statali. E gli immancabili opportunismi.
Come per la Gran Bretagna in piena seconda guerra mondiale, anche per l’Italia serve oggi una Commissione Beveridge che vari un ambizioso piano di ricostruzione del paese. Mettendo al centro gli investimenti pubblici, il welfare, la salute, il lavoro, l’ambiente per un nuovo modello di sviluppo equo, sostenibile, di qualità.