Le sanzioni non sembrano ottenere grandi risultati
Tolto per ora il gas dal tavolo, perché impraticabile il blocco in tempi rapidi almeno per alcuni paesi tra cui l’Italia, le sanzioni alla Russia sembra che non contribuiranno a far deviare Mosca dai suoi obiettivi, mentre si cerca di aggirarle.
L’arma dell’ascolto
Non è facile il dialogo tra “noi” pacifisti italiani arrivati in Ucraina a portare aiuti e “loro”, gli ucraini sotto l’attacco della Russia. Lo potremmo sintetizzare in questo scambio, che insegna molto sull’arte di ascoltare.
Maastricht, 30 anni portati male
Il nuovo ordine post bellico segnerà il declino dell’ordine di Maastricht e l’ascesa di un ordo-occidentalismo sempre più di marca atlantica? Dal nuovo sito fuoricollana.it diretto da Antonio Cantaro e Federico Losurdo ospitiamo uno dei contributi nel numero dedicato a “Russia, ieri oggi e domani”.
Pandemia e accesso ai vaccini: questione aperta
In due anni di pandemia ci sono state nel mondo, secondo l’OMS, 15 milioni di morti aggiuntive. L’accesso ai vaccini per il Sud del pianeta resta un nodo irrisolto, un tema affrontato nell’incontro alla Scuola Nomale Superiore “Brevetti e vaccini al tempo della pandemia” con Nicoletta Dentico.
I pacifisti contro le armi di Rheinmetall
Rheinmetall è una delle maggiori industrie militari tedesche, proprietaria della RWM che produce bombe in Sardegna. Una manifestazione pacifista a Bonn ha denunciato i superprofitti in arrivo con il riarmo del governo tedesco.
Incentivi auto, ambientalisti contro Cingolani “Inaccettabile difendere il diesel e attaccare i veicoli elettrici”
Dura replica delle associazioni ambientaliste – tra le quali Transport & Environment, WWF Italia, Greenpeace Italia, Legambiente – al ministro della Transizione Ecologica che ha difeso i motori diesel di ultima generazione, definendo i veicoli a batteria una soluzione non ecologica
Perché deve vincere la pace
L’Italia ora invia anche armi pesanti, ma l’intenzione è cambiata radicalmente: da azione di sostegno alla difesa ucraìna all’offensiva contro Mosca e in terra russa.La politica italiana (quasi tutta) balbetta, prona alle alleanze militari, al complesso militare-industriale e alle dinamiche di guerra.
Lettera a Speranza e Draghi sui vaccini da 20 ong
Lettera e richiesta d’incontro indirizzata al Primo Ministro Mario Draghi, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi di Maio e al Ministro della Salute Roberto Speranza da parte di 20 organizzazioni della società civile italiana.
La controffensiva ucraina segna la fine dell’èra del carro armato
Chi in occidente esulta per l’efficacia dei nuovi sistemi d’arma, dimentica una lezione fondamentale dell’èra contemporanea. Le guerre evolvono, i quadri politici mutano, e le armi – soprattutto quelle più versatili – seguono una propria dinamica di diffusione, di passaggio di gruppo in gruppo. Da Scenari di Domani.
They were furious: the Russian soldiers refusing to fight in Ukraine
Troops are saying no to officers, knowing that punishment is light while Russia is not technically at war. And Russia has also turned to mercenaries to bolster its war efforts, deploying fighters from the shadowy Kremlin-linked Wagner group. Da The Guardian.
Capitalismo, democrazia e lavoro
La crisi dei subprime, poi la pandemia e la guerra hanno svuotato molte narrazioni neoliberiste. Anche in Italia – a Milano alla Fondazione Feltrinelli – si parla di nuovo patto sociale, nuova democrazia del lavoro. Ma serve attenzione per evitare che il lavoro, con uno Stato debole, venga fagocitato.
La guerra è a una svolta storica
Dopo le parole con cui il segretario generale della Nato Stoltenberg ha zittito Zelenski sulla Crimea, i leaders europei hanno iniziato pur con molte titubanze a capire il concreto rischio di scivolare in una terza guerra mondiale senza che nessun parlamento abbia affrontato la questione. Siamo a una svolta storica e anche la visita di […]
Europe à plusieurs vitesses..le «serment de Strasbourg».. Macron
Lors de la cérémonie de clôture de la Conférence sur l’avenir de l’Europe lundi, devant le Parlement européen, le président français a évoqué une réforme des traités et une généralisation du vote à la majorité qualifiée. Da Le Monde.
La guerra angloamericana da remoto
Fin dove si vuole «indebolire la Russia»? E qual è l’obiettivo ucraìno accettabile da Putin? Il 9 maggio si avvicina senza mediazione diplomatica e la pace si allontana. Da il manifesto.
Claudio Sabattini, storia di un sindacalista
La storia di Claudio Sabattini, dirigente Cgil e leader della Fiom, è raccontata da Gabriele Polo nel libro “Il sindacalista” (Castelvecchi editore), un viaggio nella storia della sinistra, del sindacato e dei conflitti in Italia.
Jeffrey Sachs, la Russia e la ‘shock therapy’
Un’intervista di Jeffrey Sachs al Corriere della Sera critica l’occidente, ma dimentica il ruolo che lo stesso Sachs – consigliere dei governi di Polonia, Slovenia e Russia negli anni ’90 – ha avuto nel tragico fallimento della transizione russa al mercato.
Lettera a Scholz: no all’invio di armi all’Ucraina
La lettera aperta al cancelliere Olaf Scholz con la richiesta di resistere alla pressione di mandare armi pesanti al governo dell’Ucraina, lanciato dal centro femminista tedesco “Emma” e sottoscritto da 140.000 persone.
La soluzione non è militare, ma solo politica
Si continua a pensare – nei circoli occidentali – che la soluzione alla guerra in corso sia militare (la sconfitta sul campo di Putin), mentre può essere solo politica: intanto la ricerca di un accordo per il “cessate il fuoco”. L’invio delle armi invece prolunga la guerra e rischia di estenderla e di renderla più […]
Ascrivere la pace alla realtà e la guerra all’ideologia
Nulla pare frenare il conflitto ucraino: siamo in piena escalation, ci siamo arrivati lungo la logica di realtà evidenziata proprio da chi è stato tacciato di idealismo pacifista. Da il manifesto.
Razzismo, xenofobia e russofobia. I danni collaterali della guerra
Con la guerra proliferano xenofobia e razzismo. Prendono ossigeno i peggiori nazionalismi. Al di là della pietas per i profughi, l’Ue ha introdotto una nuova gerarchia del diritto di asilo, distinguendo gli ucraini da tutti gli altri. Un dossier scaricabile di Lunaria.
Sachs: «Il grande errore degli Usa è credere che la Nato sconfiggerà la Russia»
L’economista della Columbia University: «Gli Stati Uniti sono più riluttanti della Russia nella ricerca di una pace negoziata. Negli anni Novanta l’America sbagliò a negare gli aiuti a Mosca, la responsabilità fu di Bush padre e di Clinton». Da Il Corriere della Sera.
Banche sdraiate sugli interessi armati
Gli istituti bancari al servizio del comparto militare-industriale hanno continuato ad abbuffarsi nel 2021 con la torta miliardaria del business armato (+87%). Al 1° posto ancora Unicredit. E i nostri conti correnti? Da Nigrizia.
Riletture 6/ Cernobyl e il rischio nucleare
Nel 36esimo anniversario dell’esplosione del reattore tre a Chernobyl, il 26 aprile, un’ispezione AIEA ha certificato radioattività “normale” ma anche il fatto che durante l’avanzata russa è stato sfiorato un incidente mentre preoccupa la situazione dell’altra centrale di Zaporizhzhia. Qui gli impegni del 2000.
Le previsioni tendono al brutto
Sull’economia mondiale gravano minacce rilevanti, dal Covid in Cina a una possibile contrazione dell’economia Usa, alla guerra in Ucraina. Il Fmi stima un rialzo dell’inflazione al 7,4%, una contrazione della crescita del Pil mondiale al 3,6 con rischi di recessione in paesi fragili come l’Italia.
Sbilanciamoci! e Rete Pace e Disarmo per meno spese per armi e più per strumenti di pace
Aumentano ancora le spese militari mondiali (oltre 2.100 miliardi in un anno: record storico) mentre il mondo avrebbe bisogno di investimenti sociali, di lotta alle disuguaglianze, per l’ambiente e di lotta al cambiamento climatico.
Trattati europei e alleanze militari: le lezioni per Kiev
La “Carta della nuova Europa” adottata dall’Osce nel 1990 riconosceva che “la sicurezza è indivisibile” e che si costruisce sulla base di fiducia e disarmo. Nel quadro delle regole europee l’allargamento della Nato non contribuisce a una maggiore sicurezza.
Gli italiani scesi in piazza chiedono pace, non armi
Le piazze del 25 aprile straripavano di una diffusa, popolare domanda di pace. Di pace, non di armi. Tranne pochi casi di esibizionismo fuori luogo, la giornata ha confermato quanto giusta, ponderata e in consonanza con i sentimenti di massa, fosse stata la posizione dell’Anpi. Da Il Fatto Quotidiano.
The dubious rehabilitation of the arms industry
With brutal Russian invasion of Ukraine, petroleum companies are profiting from the rise in world oil prices brought on by the war. But also corporations previously regarded as pariahs are now being viewed by some in a new light. Chief among these are the weapons producers. Da Dirt Diggers Digest.
Un 25 aprile di pace
In ogni guerra chi la pensa diversamente viene messo all’indice anche se pensavamo che questa abitudine fosse stata superata dopo 70 anni di democrazia. Dopo la perfida Albione ora c’è la perfida Anpi. Piuttosto si dovrebbe vergognare chi in questi anni – nel mondo delle imprese che controllano giornali importanti in questo paese – ha […]
Invio di armi, il dilemma dell’escalation
Nulla fa presagire che la guerra nata con l’aggressione russa all’Ucraina, nella cui escalation sono spariti i tavoli negoziali, sarà breve e contenuta.Ed è molto difficile che il trasferimento massiccio e sempre più indiscriminato di armi sia un mezzo per abbreviarne la durata. Da il manifesto.
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