Aperte le iscrizioni per l’11-12 marzo, per la prima edizione locale del seminario ideato e organizzato da Sbilanciamoci! e Openpolis. Obiettivo: imparare a leggere i bilanci pubblici locali
Archivio | Febbraio, 2017
Il passo veloce dell’Europa possibile
L’Europa “a più velocità” auspicata da Angela Merkel porterebbe a un ulteriore indebolimento della UE: può infatti voler dire un’Europa “à la carte”, in cui ognuno decide di volta in volta su cosa collaborare
Newsletter n.503 – 7 febbraio 2017
Ambiente, si apre l’era Trump
60 anni dai Trattati di Roma: il 25 marzo mobilitiamoci per “La nostra europa unita democratica solidale”
Invitiamo ad aderire a questo appello, a promuovere e inserire in questa cornice comune eventi e appuntamenti nel prossimo periodo in Italia e in tutta Europa, a essere a Roma il 23.24.25 marzo per mobilitarci in tante iniziative, incontri, azioni, interventi nella città e realizzare una grande convergenza unitaria.
I debiti dell’Italia e la svolta di Draghi
Per il presidente della Bce l’euro non è più irreversibile, e questo è un cambiamento di grande rilievo. Chi esce però deve “pagare il conto”. E secondo le stime il conto per l’Italia ammonterebbe a 200 miliardi
Vecchi e nuovi problemi per l’economia tedesca
I due pilastri principali del successo industriale tedesco – auto e macchinari – sono sempre di più aggrediti dalle tecnologie digitali mentre quasi tutte le grandi società tedesche operano nella vecchia economia
Entropia e neoliberismo
“Il mondo al tempo dei quanti” di Agostinelli e Rizzuto affronta il nodo cruciale del rapporto tra scienza, economia e politica. Tentando di rispondere a una domanda: è possibile, e in che modo, democratizzare oggi tecnica e capitalismo?
Ambiente, si apre l’era Trump
La scelta del direttore dell’Epa, la decisione di completare la rete di pipelines e la scelta come segretario di stato di Rex Tillerson indicano chiaramente la strada che il presidente Usa vuole perseguire
Newsletter n.502 – 1 febbraio 2017
La sfida francese
La sfida francese
Le primarie dei due maggiori partiti francesi hanno visto affermarsi per i repubblicani François Villon, già primo ministro di Sarkozy, e per i socialisti Benoît Hamon