Con le attuali trasformazioni tecnologiche socializzare la ricchezza prodotta è l’unica strada per stabilire un equilibrio tra produzione e consumo ed evitare catastrofi sociali infinitamente peggiori di quelle già in atto

Con le attuali trasformazioni tecnologiche socializzare la ricchezza prodotta è l’unica strada per stabilire un equilibrio tra produzione e consumo ed evitare catastrofi sociali infinitamente peggiori di quelle già in atto
Un folto gruppo di intellettuali e ex soprintendenti ha diffuso un manifesto durissimo contro l’intera politica dei beni culturali. Una politica mirata solo alla “valorizzazione”, cioè a far soldi, che trascura del tutto la tutela
Se la crisi non ha veramente cambiato la cultura economica dominante né la politica economica (con l’eccezione del primo Obama), vi possono essere ragioni legate alla distribuzione del reddito e della ricchezza. La prefazione al nuovo libro di Roberto Romano e Stefano Lucarelli
Una analisi a tutto tondo del perché la gratuità dell’istruzione universitaria è un buon principio. La gratuità degli studi universitari esiste in numerosi paesi europei ed è stata cavallo di battaglia di svariati movimenti studenteschi
I moti di protesta che hanno recentemente coinvolto oltre 70 città iraniane non sono della stessa natura della rivolta studentesca del 1999 e del movimento verde del 2009. Sono il segno di un generale senso di frustrazione che ha raggiunto un picco tra i più disagiati
La proposta di abolizione delle tasse universitarie, formulata dal Pietro Grasso, ha diversi meriti. Soprattutto quello diaver messo in discussione l’assioma per il quale l’istruzione serve esclusivamente ad accrescere l’occupabilità dei giovani e a rendere competitive le nostre imprese
Marcus Raskin, uno dei maggiori personaggi della sinistra americana, è scomparso alla vigilia di Natale a 83 anni. È stato per cinquant’anni un protagonista della politica e dei movimenti degli Stati Uniti
Cina e India tendono a pesare sempre di più sullo scacchiere mondiale nell’ambito di un processo che qualcuno ha definito come quello di una rapida orientalizzazione in atto del mondo. Un processo che qui in Italia appare del tutto assente dal dibattito politico ed economico
In base al principio dello Stato come Datore di Lavoro di Ultima Istanza, lo Stato – o le autorità locali – dovrebbero offrire un’occupazione a tutti coloro che sono disposti ad accettarlo a un salario pubblico di base. Una misura che consentirebbe di affrontare il problema della disuguaglianza e della disoccupazione
Raggiunto l’accordo: non sarà inserito nei trattati europei, ma emanato con una direttiva. L’ennesima prova che questa Europa non è riformabile e che si usa ogni scappatoia per restringere di spazi di democrazia