Il governo Meloni ha creato il “Ministero dell’Istruzione e del Merito” mentre Papa Francesco ci spiega che la meritocrazia “sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza”. Ma che cos’è davvero il merito nella nostra società?

Il governo Meloni ha creato il “Ministero dell’Istruzione e del Merito” mentre Papa Francesco ci spiega che la meritocrazia “sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza”. Ma che cos’è davvero il merito nella nostra società?
E’ sufficiente l’istruzione e un sostegno per dare a tutti uguali opportunità? E’ meglio pensare all’uguaglianza di capacità, che offra a tutti condizioni economiche e sociali adeguate a una vita civile.
Salvatore Biasco ci ha lasciato il 6 settembre. Elena Granaglia e Maurizio Franzini hanno attinto ai loro ricordi per salutarlo e rendergli omaggio. Da Eticaeconomia.
Sbilanciamo le elezioni/Complessivamente, lo spazio delle politiche contro la povertà nell’architettura complessiva della politica sociale è ancora insufficiente. L’universalismo dovrebbe esserne il principio cardine
Maurizio Franzini e Elena Granaglia svolgono alcune riflessioni sul compenso che Fabio Fazio riceverà dalla Rai, di cui si è molto discusso, soffermandosi non sui comportamenti di Fazio o della Rai ma sulla tesi – ricorrente e fatta propria dallo stesso Fazio – secondo cui discutere quel compenso equivale a mettere in discussione il mercato. […]
Il reddito di base va maneggiato con cura; ma con la necessaria consapevolezza che esso è anche, inequivocabilmente, parte integrante dei diritti di cittadinanza
Égalité/Non basta dare a tutti le stesse opportunità, ma è necessario considerare tutti come uguali. Ecco quali sarebbero le conseguenze per la società
Reddito di cittadinanza e reddito minimo hanno configurazioni diverse ma possono presentare non poche convergenze. Riconoscerle è importante soprattutto ai fini del rafforzamento dell’azione politica a favore di un reddito di base
Interventi selettivi contro la povertà possono portare buoni frutti, ma anche molti rischi. Il primo: rimuovere dalla sfera politica il contrasto alle condizioni che creano la diseguaglianza. Il ri-orientamento del welfare va fatto, ma nella prospettiva di un accentuato impegno alla riduzione delle disuguaglianze nelle condizioni di vita e di un universalismo attento alle differenze