Seconda parte. Alla Fiat, con le elezioni di Commissione interna del dicembre ’68 che vedono l’affermazione della Fiom, le cose cominciano a cambiare a favore dei lavoratori.
![Torino Mirafiori, 1969. C’era una volta la lotta operaia (2/3) Furchì-sulla-pista-di-Mirafiori](https://sbilanciamoci.info/wp-content/uploads/2019/12/Furchì-sulla-pista-di-Mirafiori-100x100.jpg)
Seconda parte. Alla Fiat, con le elezioni di Commissione interna del dicembre ’68 che vedono l’affermazione della Fiom, le cose cominciano a cambiare a favore dei lavoratori.
Dall’Ilva all’Alitalia, alla Popolare di Bari, alla stessa FCA nel confronto con gli interessi francesi, il 2019 consegna una pesante eredità all’anno che viene per il sistema-Paese.
50 anni dopo, la storia in 3 parti di una straordinaria stagione di conflitto che ha aperto la strada alla democratizzazione del lavoro e della società. Prima parte: alla fine dei ’60, mentre comincia a soffiare il vento della contestazione, alla Fiat di Torino regna il terrore di Valletta&Co…
Negli Stati Uniti la Modern Monetary Theory sta suscitando un dibattito estremamente acceso ben oltre i ristretti circuiti accademici, complice l’endorsement di personalità politiche di rilievo del campo progressista. Un libro aiuta a fare chiarezza su cos’è e cosa propone.
A marzo in Francia il test decisivo di Marsiglia, la città più grande amministrata dai neogollisti. Dove è in atto una “crisi umanitaria”. E se Macron guarda a destra, a sinistra nasce Printemps Marseillais, tentativo aperto alle reti sociali.
La sentenza del 1975 è l’unica verità giudiziale sulla morte di Pinelli. Ma analizzando gli atti e le testimonianze, emerge una lunga serie di arbitri e insabbiamenti.
Dal Canada Plus al modello australiano a punti: cosa succederà al Regno Unito dopo la vittoria di BoJo, che incarna una visione incattivita del populismo autoritario anni ’80, più i dettami dell’alta finanza: infatti i mercati festeggiano. E l’elenco di meriti e colpe del “corsaro” Corbyn.
Di fronte al fallimento del neoliberismo e all’assenza di un’idea di politica industriale, lo Stato dovrebbe ri-avvalersi dell’impresa pubblica, favorendo la transizione verso la meta-sostenibilità e un modo di sviluppo che coniughi benessere economico e capitale sociale e naturale.
Nel 2018 il budget per la farmaceutica è esploso in molti Paesi, Italia inclusa, per il costo di salvavita per patologie croniche o malattie rare. Servono nuove trattative globali con le case produttrici, che l’Aifa aveva appena intrapreso. E ora?
L’Europa, la Francia in testa, si sbraccia a Madrid sul riscaldamento globale ma fa poco, mentre la Cina ha già raggiunto gli obiettivi della Cop di Parigi. Ma di recente sta facendo dietrofront sulla decarbonizzazione, forse in relazione all’insicurezza energetica conseguente ai dazi di Trump.