Di fronte al progetto Calderoli di autonomia differenziata e alle prossime elezioni passa la narrazione di una Lombardia scintillante locomotiva d’Italia. Ma è un’immagine in parte appannata a partire dal 2009.

Di fronte al progetto Calderoli di autonomia differenziata e alle prossime elezioni passa la narrazione di una Lombardia scintillante locomotiva d’Italia. Ma è un’immagine in parte appannata a partire dal 2009.
Si sentiva davvero tanto il bisogno di dotarci del nuovo caccia aereo Tempest, cento milioni di euro cadauno, entro il 2035 come recita il recentissimo accordo, fresco d’inchiostro, tra Londra, Tokyo e Roma e relative aziende armiere. Per quell’anno si sarà raggiunto il punto di non ritorno per la Terra.
Il governo Meloni sembra voler proseguire sulla strada dell’austerità riportando i valori della spesa sanitaria pubblica in termini di Pil al di sotto dei valori pre-pandemia con conseguenze potenzialmente disastrose per i cittadini dopo decenni di tagli a partire dal governo Monti. La sanità pubblica è un bene comune.
Di fronte all’inflazione italiana, le politiche monetarie restrittive sono inadeguate, le questioni chiave sono il conflitto distributivo prodotto dall’aumento dei prezzi, le possibili politiche dei redditi, gli spazi per una politica che metta al centro la difesa dei redditi reali.
Guerra, inflazione, shock energetico: vediamo in dettaglio gli eventi chiave dell’anno che sta finendo cercando poi di mettere in campo qualche previsione per il 2023.
Online la nuova “Controfinanziaria” di Sbilanciamoci!: l’analisi critica del Disegno di Legge di Bilancio 2023. Una contromanovra a saldo zero con 75 proposte – quasi 54 miliardi – per una politica economica diversa e per indirizzare la spesa pubblica verso un modello di sviluppo diverso.
Il governo è stato costretto a varie retromarce, anche se in Parlamento aleggia ancora lo spettro di un emendamento del governo sullo scudo penale per i grandi evasori. Sono 21 gli emendamenti tratti dalle controproposte di Sbilanciamoci! e Oxfam. Video del Fatto.it.
Da decenni la sanità pubblica viene de-finanziata. Quest’anno non va meglio e i pronto soccorso sono già al collasso da Nord a Sud. Operatori e sindacati in piazza. Sbilanciamoci! propone di portare la spesa al 7% del Pil.
L’inflazione in Italia è oggi all’11,8% e nei primi nove mesi del 2022 i salari reali hanno perso 6,6 punti percentuali. Il governo ha finora speso 62,8 miliardi di euro per compensare gli aumenti dei prezzi, ma le politiche non affrontano le radici e le conseguenze dell’inflazione.
In Italia le politiche per affrontare l’inflazione si sono limitate ai sussidi per famiglie e imprese, senza affrontare le cause profonde nei mercati dell’energia e neanche le conseguenze sulla caduta dei redditi reali, la contrattazione salariale, l’aumento delle disuguaglianze.