Il Parlamento europeo regolamenta, primo al mondo, l’uso dell’Intelligenza Artificiale per rispettare i diritti umani. Ma è davvero così? Le eccezioni previste minano l’intera impalcatura, come dice anche Amnesty. E danno mano libera ai governi e alle industrie.
Autori Sezioni: Franco Padella
AI, doppio standard e discriminazioni in Europa
Bill Gates a Palazzo Chigi chiede mani libere al governo italiano che presiederà il G7 e coordinerà il dossier sull’Intelligenza Artificiale. Le recenti linee guida Ue vanno verso questa deriva: doppio standard di diritti, tra europei e migranti, e spazi per sorveglianza biometrica, senza controlli terzi.
Sicurezza nell’Intelligenza Artificiale: sì, per chi?
Il britannico Sunak ha organizzato il 1° summit sui rischi dell’AI, gli Usa hanno creato un’Agenzia federale. Mentre si stimola l’hype, in un misto di paura e magnificazione, si rischia che la regolazione sia affidata alle Big Tech, proprietarie di tecnologie e dati. Mettendo nell’angolo sviluppatori indipendenti e società civile.
Capire l’Intelligenza Artificiale per non esserne fagocitati
Dal recruiting alla differenziazione dei prezzi di beni e servizi, già oggi viene utilizzata l’Intelligenza Artificiale. E nel futuro quanto saranno autonome le macchine nei passaggi decisionali? E quali problemi si porranno? Compendio ragionato del convegno “Intelligenze al confine tra biologico e artificiale”.
ChatGTP e le altre. Paura del futuro distopico?
La lettera di ricercatori e imprenditori come Elon Musk che chiede una moratoria nello sviluppo dell’Intelligenza artificiale generativa si focalizza timori di un futuro dispotico mentre nasconde il presente. Dietro l’IA, il trattamento dei Big data e le logiche, tutte umane, del dominio bianco per arrivare all’infocrazia.