Il piano di Colao, dal sapore tecnocratico e liberista, è deludente, lacunoso e sbagliato. E’ deludente perché manca di coraggio e visione di un paese diverso, limitandosi alla rassegna di misure micro ed eterogenee non raccordate in un disegno strategico. Mancano le priorità.
Autori Sezioni: Giulio Marcon
Deputato indipendente per Sinistra ecologia e libertà, presidente del Comitato tecnico scientifico della Scuola del sociale della Provincia di Roma. È stato tra gli ideatori e fondatori della campagna Sbilanciamoci! ha scritto “Le amiguità degli aiuti umanitari” (Feltrinelli 2002) e, con Mario Pianta, “Sbilanciamo l’economia” in corso di pubblicazione (Laterza 2013)
Gli Stati generali dell’economia, non siamo a Cernobbio
Tutto ci serve in questa fase meno che un evento di facciata. La commissione Beveridge ci mise un anno e mezzo per chiudere il suo piano nel secondo dopoguerra. Non abbiamo tutto questo tempo. Diamoci però tre mesi per un percorso condiviso, partecipato. Dal blog su HuffPost.
Non c’è giustizia sociale senza giustizia fiscale
Secondo alcune anticipazioni di stampa, il governo vorrebbe utilizzare parte del Next Generation Fund per una riforma fiscale che avvantaggerebbe i benestanti, mentre la grande maggioranza degli italiani non avrebbe nulla. È il contrario di ciò che serve al paese nel post-pandemia: patrimoniale sulle grandi ricchezze, progressività delle imposte, lotta all’evasione.
La scelta assurda della “guardia civica”
È fortunatamente naufragato l’annuncio di istituire una guardia civica di cassintegrati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, volontari per i controlli della movida. Ma resta il suo messaggio irricevibile e sbagliato: non servono 60mila guardie civiche, ma 60mila operatori socio-sanitari e assistenti sociali per le tantissime persone non autosufficienti.
Decreto Rilancio: misure necessarie, ma manca il filo rosso
Il decreto Rilancio rischia di essere l’occasione mancata per una nuova politica economica. Le proposte sono sul tappeto: un’Agenzia nazionale per lo sviluppo e la politica industriale, un vero Green New Deal guidato dagli investimenti pubblici, una fiscalità che riduca le diseguaglianze e colpisca grandi patrimoni e rendite, investimenti massicci su welfare, ricerca, scuola e […]
Il problema non è la “sovietizzazione”, ma l’appropriazione privata dello Stato
Secondo una schiera di liberisti, lo Stato dovrebbe mettere solo dare sgravi fiscali, finanziamenti a pioggia, salvare banche e aziende e lasciar fare al mercato. L’appello “L’Italia che vogliamo” pensa che serva a stabilire confini e modalità. Dal blog su Huffington Post.
Covid-19 e trasparenza di bilancio
Le misure economiche e sociali “d’emergenza” per far fronte alla pandemia emanate dal governo in queste settimane devono essere valutate anche alla luce della trasparenza delle scelte di bilancio. I risultati dell’Italia nell’ultimo Open Budget Survey sono un campanello d’allarme sulla carenza di partecipazione e controllo pubblico.
La tua firma per l’Italia che vogliamo
Il documento “In salute, giusta, sostenibile. L’Italia che vogliamo”, promosso da 42 studiosi e dirigenti di associazioni, sta già raccogliendo molte adesioni. L’obiettivo è avviare un grande dibattito pubblico sul futuro del Paese nel dopo-epidemia, con proposte concrete per il governo, le istituzioni, la politica.
Meno armi, più ospedali
Nel 2019 sono stati spesi nel mondo quasi 2mila miliardi di dollari in armi, mentre il bilancio dell’Oms è di poco più di due. In Italia aumentano le spese militari e, nel pieno dell’emergenza Covid-19, si conferma il programma d’acquisto degli F-35 ed è in arrivo una legge da 6 miliardi di euro in armamenti.
Una Commissione Beveridge per l’Italia
Come per la Gran Bretagna in piena seconda guerra mondiale, anche per l’Italia serve oggi una Commissione Beveridge che vari un ambizioso piano di ricostruzione del paese. Mettendo al centro gli investimenti pubblici, il welfare, la salute, il lavoro, l’ambiente per un nuovo modello di sviluppo equo, sostenibile, di qualità.