L’Italia stanzia altri 6 miliardi per il Global Combat Air Programme, caccia di sesta generazione, oltre a F35 e Eurofighter Typhoon, a cui è interessata Ryad. Intanto c’è chi pensa che la proliferazione dell’industria bellica è tale che provocherà una bolla nonostante le guerre.
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Il riarmo non crea posti di lavoro
L’idea che l’industria militare sia una trave portante del sistema economico e occupazionale è solo un mito, sfatato dai dati ufficiali del settore. Negli ultimi dieci anni ciò che è aumentato è solo il fatturato – e i profitti, lievitati del 773% – mentre gli occupati solo calati del 16%.
Il Tempest che sta arrivando
Si sentiva davvero tanto il bisogno di dotarci del nuovo caccia aereo Tempest, cento milioni di euro cadauno, entro il 2035 come recita il recentissimo accordo, fresco d’inchiostro, tra Londra, Tokyo e Roma e relative aziende armiere. Per quell’anno si sarà raggiunto il punto di non ritorno per la Terra.
Piove sotto l’ombrello o l’incerta deterrenza
Gli Stati Uniti hanno anticipato di qualche mese l’arrivo nelle basi europee della versione aggiornata (assai più versatile) delle sue armi atomiche B61-12. Da il manifesto.
Meno armi, più ospedali
Nel 2019 sono stati spesi nel mondo quasi 2mila miliardi di dollari in armi, mentre il bilancio dell’Oms è di poco più di due. In Italia aumentano le spese militari e, nel pieno dell’emergenza Covid-19, si conferma il programma d’acquisto degli F-35 ed è in arrivo una legge da 6 miliardi di euro in armamenti.
Abbiamo bisogno di mascherine o di F35?
Con il nuovo decreto di Conte, il sistema industriale ha praticamente chiuso, rimangono in piedi le attività necessarie e indispensabili. Tra queste, secondo il governo, ci sono le fabbriche di armi, alle quali si dà la massima libertà di decidere ciò che gli fa comodo: inaccettabile. Da “Huffington Post”.
Chiudere subito lo stabilimento degli F-35 e tutti gli impianti delle produzioni militari
Lo chiedono Sbilanciamoci!, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo all’indomani del Decreto che ha ulteriormente ridotto le attività produttive in Italia a causa del coronavirus: il testo del comunicato stampa del 23 marzo 2020.
Ammalarsi di Coronavirus per gli F-35?
Il testo del comunicato stampa del 20 marzo 2020, con cui la Campagna Sbilanciamoci! chiede al Gruppo Leonardo SpA la chiusura immediata dello stabilimento di Cameri che produce i cacciabombardieri: per un F-35 non ci si può ammalare di coronavirus.
F35: il voltafaccia dei Cinque Stelle e del PD
Il programma F35 non si sospende e non si taglia. È un voltafaccia inaccettabile da parte di PD e M5S, oltre ad essere una scelta drammaticamente sbagliata: quei dieci miliardi di euro servirebbero per lavoro, scuola, sanità. Non per i cacciabombardieri.
Stop F35, ultima possibilità
Conte ha rassicurato il Segretario di Stato Usa Pompeo sull’acquisto dei caccia F35, ma il Parlamento ha votato la mozione Scanu per dimezzare la spesa, che ora si aggraverebbe di 10 miliardi con altri 62 velivoli da guerra. Dall’Huffingtonpost.