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Ammalarsi di Coronavirus per gli F-35?

Il testo del comunicato stampa del 20 marzo 2020, con cui la Campagna Sbilanciamoci! chiede al Gruppo Leonardo SpA la chiusura immediata dello stabilimento di Cameri che produce i cacciabombardieri: per un F-35 non ci si può ammalare di coronavirus.

Tutta l’Italia è costretta a fermarsi, a stare a casa, e anche molte imprese – quelle che non svolgono servizi essenziali – stanno chiudendo per riaprire dopo l’emergenza.

Non a Cameri, nel novarese (territorio in cui moltissime piccole e medie imprese hanno chiuso i battenti), dove lo stabilimento che produce e assembla gli F-35 continua la sua produzione. Si registrano già un paio di contagi nello stabilimento e, su circa mille addetti, ne lavora solo un terzo, poco più di 300. Gran parte dei lavoratori si è messa in malattia.

A Cameri è stata realizzata la sanificazione dell’impianto e a una parte degli addetti (gli impiegati) è stato permesso di fare il telelavoro. Tutto questo non basta. Chiediamo perciò al gruppo Leonardo di chiudere immediatamente la produzione in questo stabilimento. Chiediamo che il gruppo concordi subito con i sindacati la chiusura dell’impianto, attivando le misure previste dal decreto “Cura Italia” e salvaguardando i posti di lavoro e la salute dei lavoratori.

Se c’è un problema di rispetto dei tempi delle commesse con gli americani chiediamo inoltre al Governo di intervenire: ci sono tutti i presupposti – anche legali – per derogare, in base all’interesse supremo della salute dei cittadini, a ogni impegno contrattuale, di qualsiasi tipo.

Ai lavoratori possiamo chiedere il sacrificio di stare in prima linea negli ospedali e nei servizi essenziali, ma non quello di essere contagiati per montare la fusoliera di un cacciabombardiere.

Per un F-35 non ci si può ammalare di coronavirus.