per raggiungere subito il 2% del Pil – ovvero 45,1 miliardi considerando il valore odierno del Pil – comporta un investimento aggiuntivo di almeno 9,7 miliardi. Da Miles.it
per raggiungere subito il 2% del Pil – ovvero 45,1 miliardi considerando il valore odierno del Pil – comporta un investimento aggiuntivo di almeno 9,7 miliardi. Da Miles.it
L’allineamento tra il settore finanziario e l’industria della difesa è sempre più evidente. Il riarmo diviene con Rearm Europe un’opportunità di investimento a basso rischio, alimentata da soldi pubblici e agevolazioni normative. L’accesso ai capitali privati ne diventa un pilastro, inclusi i fondi pensione.
Per l’Ucraina il costo della guerra è pari a due volte il valore del Pil, pagato soprattutto da Europa e Usa che tengono in vita l’economia di Kiev. Per la Russia il costo potrebbe essere molto inferiore. Ma è l’Europa ad aver subito le conseguenze più gravi.
Con il Libro Verde del Ministero delle Imprese e del Made in Italy la politica industriale in Italia prende la via del nucleare, del riarmo, della precarietà del lavoro. Sbilanciamoci! propone una visione radicalmente diversa, con al centro la giusta transizione e un nuovo protagonismo dell’attore statale.
Il Rapporto di Sbilanciamoci! sulla legge di bilancio
Per la prima volta nella storia viene superata (e di gran lunga) la quota complessiva di 30 miliardi per la Difesa. Ci sono 40 miliardi in tre anni per acquisto e costruzione di sistemi d’arma. Tagliati invece i fondi per la cooperazione internazionale in barba agli annunci sul Piano Mattei.
Altro che “argomenti deboli”, le 54 associazioni riunite nella Campagna Sbilanciamoci! presentano a Montecitorio le 102 controproposte alla legge di bilancio. Dalla riforma delle pensioni al fisco, dalla sanità alla casa, dal diritto allo studio alla transizione ecologica, incluso il ripristino del Fondo automotive.
La Legge di Bilancio 2025 proposta da Sbilanciamoci! nel suo Rapporto annuale incarna l’alternativa alla manovra del Governo Meloni: contro un’economia di guerra, un nuovo modello di sviluppo fondato sul disarmo, la giustizia sociale e i diritti, la sostenibilità ambientale. Una sfida decisiva per cambiare il Paese.
Lacunosa e poco trasparente, la manovra di quest’anno non è allineata al Dpb mandato alla Commissione. È infarcita di bonus e tagli fiscali che non è chiaro quanto finiranno per impattare sul funzionamento dello Stato, dalla scuola alla sanità, e sicuramente non creeranno investimenti.
La manovra economico-finanziaria proposta dal Governo Meloni è modesta, iniqua, regressiva: questo il giudizio della Campagna Sbilanciamoci! espresso in occasione dell’audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato. La traccia dell’intervento del Portavoce Giulio Marcon.
