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Un tram chiamato desiderio

La povertà legata alla mobilità – la difficoltà di muoversi per mancanza di servizi o per i costi elevati degli spostamenti – è un tema cruciale, eppure largamente ignorato da politica e istituzioni. Ad esso è dedicata la nuova puntata del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti.

Il popolo che verrà

Di fronte all’ipotesi non impossibile di una condivisione consensuale del potere tra Macron e il Rassemblement National, dobbiamo riflettere sul significato di un Nuovo Fronte Popolare, evidenziandone sia le difficoltà che le potenzialità. Saggio pubblicato da Aoc in Francia e da il manifesto in Italia.

Il posto che spetta alla salute

Il Ddl sull’Autonomia differenziata, voluto dalla Lega e imposto dal governo di Giorgia Meloni, è stato approvato nei giorni scorsi e prospetta un inarrestabile aggravamento delle diseguaglianze tra le Regioni. Se ne discute il 27 giugno alla Fondazione Basso di via Dogana Vecchia a Roma.

La Francia al voto, appuntamento con la storia

Il punto sulle imminenti elezioni legislative in Francia, le più importanti della Quinta Repubblica. Dopo aver sciolto l’Assemblea Nazionale in seguito al tracollo delle europee, il Presidente Macron scherza col fuoco, con il serio rischio di un governo di estrema destra. La speranza è il Front Populaire.

L’agroindustria in transizione

Il prossimo martedì 25 giugno alle ore 14.00, sia in presenza a Roma che online, un evento pubblico sul tema della giusta transizione per un settore agroalimentare sostenibile nel nostro paese, co-promosso dall’Alleanza Clima Lavoro con la Fondazione Metes e la FLAI-CGIL. Le info e il programma.

Allarme clima, record Italia

In un anno 3.400 «eventi meteo estremi», con quattro alluvioni danni per 15 miliardi. Da noi il caldo è salito di 3°, nel mondo 1,2. E sette milioni vivono in zone a rischio. La produzione di grano al livello più basso. Da Il Corriere della Sera

Elezioni. A che punto è la notte

L’esame dei flussi elettorali di questo voto europeo ci restituisce un’Italia segnata da molte linee di frattura, soprattutto centro-periferia. In questa foto la destra meloniana e salviniana non è ancora egemone ma tutto è molto fluido, mentre avanza il temibile disegno del premierato.

Più autobus, meno armi

La società pubblica Leonardo spa sta uscendo da Industria Italiana Autobus, ormai prossima alla privatizzazione. Invece di investire in un asset strategico per la mobilità sostenibile si preferisce puntare sulla produzione militare. Da Jacobin Italia.

Economia a mano armata: presentazione a Roma

Mercoledì 19 giugno, alla Fondazione Basso di Roma, un evento pubblico di presentazione e discussione – con uno sguardo all’esito delle elezioni europee – su “Economia a mano armata”, il volume appena pubblicato da Sbilanciamoci! e Greenpeace su guerra, armi e spesa militare. Le info e il programma.

L’autobus non ferma più qui

Un faro su Industria Italiana Autobus. Vecchie e nuove cordate, italiane ed estere, se ne contendono la proprietà, di fronte al disimpegno del governo rispetto al futuro dell’unica azienda pubblica nel nostro paese che produce autobus, con 2 stabilimenti e 600 dipendenti in Campania e Emilia-Romagna.

Dopo le elezioni europee

L’Ue è attraversata dal vento nazionalista e di ultra destra. Che fare? Rilanciare la mobilitazione per l’Europa che vogliamo: sociale, democratica, federale con un nuovo modello di sviluppo, sostenibile e di qualità, con la riconversione ecologica dell’economia, che non lasci indietro nessuno. Cercando di mettere insieme una coalizione sociale e politica ampia.

Ukraine, the negotiations that are not there

The European elections are held against the backdrop of parallels between the Normandy landings of 80 years ago and an increasingly dangerous war in Ukraine. Politicians and the media are ignoring the possibilities of a negotiation, proposed by many parties as the only way to end the conflict.

Ucraina, il negoziato che non c’è

Le elezioni europee si tengono sullo sfondo dei paralleli tra lo sbarco in Normandia di 80 anni fa e una guerra in Ucraina sempre più pericolosa. Politici e media ignorano le possibilità di un negoziato, proposto da più parti, l’unica via per mettere fine al conflitto.

Perché è scomparsa la mobilità sociale

Bassa crescita, forti disuguaglianze, poca istruzione, lavori precari: il risultato è la fine delle opportunità di miglioramento sociale. La società favorisce chi parte avvantaggiato e non ha senso parlare di merito in una società bloccata. Un’anticipazione dal volume “Il merito tradito”.

Disinvestiamo dalle armi

“Dividendi di pace”, un corso di formazione online, gratuito, per risparmiatori e gestori di fondi, è organizzato da Fondazione Finanza Etica. Per imparare a riconoscere gli investimenti nell’industria bellica e sapere come disinvestire dalle guerre.

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