Il panorama è devastato ma si tratta ancora di indagarne le interconnessioni, i meccanismi. Così l’ultimo libro di Vincenzo Comito, in libreria dal 7 luglio 2023, indaga il sistema lungo tre assi fondamentali: i chip, l’auto e l’agroindustria.

Guglielmo Ragozzino scrive attualmente sul manifesto e cura l’edizione italiana di Le Monde diplomatique e dei testi collegati, come gli Atlanti su geopolitica e ambiente. E’ stato redattore di Problemi del socialismo, la rivista di Lelio Basso, ha poi diretto Fabbrica e stato, rivista della sinistra sindacale e in seguito Politica ed Economia. Ha curato la pubblicazione di “Cent’anni dopo”, dialogo sulla Cgil tra Vittorio Foa e Guglielmo Epifani (edizioni Einaudi, 2006) e inoltre ha scritto insieme a Gb Zorzoli un libro sul petrolio, “Un mondo in riserva” (Franco Muzzio Editore, 2006).
Il panorama è devastato ma si tratta ancora di indagarne le interconnessioni, i meccanismi. Così l’ultimo libro di Vincenzo Comito, in libreria dal 7 luglio 2023, indaga il sistema lungo tre assi fondamentali: i chip, l’auto e l’agroindustria.
Chissà perché i negazionisti del cambiamento climatico non hanno paura dei manganelli né di reprimende sociali o guai giudiziari. Neanche se strizzano l’occhio ai cospirazionisti antiscientifici. Il partito dei ricchi li apprezza. In Francia e in Italia festeggiano ogni rimando delle norme ambientali per eliminare il motore endotermico delle auto. E poi, via, quante storie […]
Facciamo due conti. Con 5 mila arrivi la settimana per 30 settimane l’anno l’Italia ha a che fare con 150 mila persone. Il nuovo decreto sull’immigrazione per lavoro prevederebbe 70 mila permessi. Palazzo Chigi chiede ricollocazioni in Europa, ma la nostra quota di immigrati è solo del 10,6% della popolazione.
La catastrofe che arriva dalle viscere della terra, dai poeti latini a Dante, dal Vajont a Zamberletti, ci insegna che cosa serve per evitare un’ecatombe di morti, prima, durante e dopo. La storia politica di Erdogan punteggiata dai terremoti.
Si sentiva davvero tanto il bisogno di dotarci del nuovo caccia aereo Tempest, cento milioni di euro cadauno, entro il 2035 come recita il recentissimo accordo, fresco d’inchiostro, tra Londra, Tokyo e Roma e relative aziende armiere. Per quell’anno si sarà raggiunto il punto di non ritorno per la Terra.
Dalla guerra in Palestina a quella in Ucraina, le lunghe e intricate radici dei conflitti, l’impegno di chi ha provato a uscirne, l’importanza di coesistere e cooperare per una sicurezza comune. Qualche lezione per la manifestazione del 5 novembre.
Putin, il nazionalismo, l’uso della guerra per il consenso, il potere autoritario. C’è tutto questo, e altro, negli scritti di Anna Politkovskaja – uccisa sotto casa a Mosca 16 anni fa –, libri che illuminano il nostro presente.
La Ferrari lancia il suv ‘Purosangue’ e nel primo giorno seimila clienti lo prenotano al prezzo di 450 mila euro. Un veicolo che nasce vecchio, solo con motore a benzina, un giocattolo per super-ricchi.
In Italia la ricchezza privata cresce del 50% in dieci anni, mentre crescono povertà e disuguaglianze. Ma non si può toccare, nemmeno quando si trasmette per eredità. Le tasse, la politica e i partiti si devono inchinare al totem della “Roba”.
Nel 36esimo anniversario dell’esplosione del reattore tre a Chernobyl, il 26 aprile, un’ispezione AIEA ha certificato radioattività “normale” ma anche il fatto che durante l’avanzata russa è stato sfiorato un incidente mentre preoccupa la situazione dell’altra centrale di Zaporizhzhia. Qui gli impegni del 2000.