La Commissione europea sbatte la porta in faccia all’Italia in nome del rischio di una espansione fiscale restrittiva che, in una congiuntura economica per niente rosea, è un assurdo logico.

La Commissione europea sbatte la porta in faccia all’Italia in nome del rischio di una espansione fiscale restrittiva che, in una congiuntura economica per niente rosea, è un assurdo logico.
Il difficile voto di metà mandato ha costretto il presidente americano a difendere il proprio fortino assediato, nel modo che sa, con le armi che conosce; così ha utilizzato i fatti del giorno. La politica estera non lo appassiona, a parte qualche angheria all’Iran. Ma ha incontrato la Marcia: un popolo senza lavoro, senza beni, […]
Wall street gira le spalle a Trump dopo la corsa dei dazi contro la Cina e primi cambi di casacca di grandi aziende e società nella polarizzazione politica per le elezioni di Midterm. L’analisi del Financial Times.
Per attuare il decreto per la ricostruzione del Ponte Morandi serviranno altri 43 decreti attuativi. Ma soprattutto serve un’idea di città resiliente e sostenibile per il futuro. A Genova e non solo lì.
La Brexit avrà conseguenze dirette sull’emigrazione italiana, in un clima sociale, politico e istituzionale radicalmente mutato nei confronti dell’Europa che indica un’inversione di tendenza rispetto al processo di integrazione.
L’alta incidenza sia del debito pubblico che di quello privato pone Francia, Spagna e Regno Unito ai primi posti della classifica, l’Italia è solo al 9° posto, con un rapporto debito totale-Pil al 265% per via del basso debito di famiglie e imprese che compensa l’alto debito pubblico. ilsole24ore.com
Il Brasile, sesta economia al mondo, in mano a un presidente come Bolsonaro, sodale di Bannon. La classe media l’ha scelto per paura di perdere i “lussi”. E i ricchi per privatizzare terre e servizi.
E’ chiaro che per la ricostruzione del ponte non basteranno i 18 mesi preventivati. Ma per il gruppo dei Benetton va avanti l’acquisizione di Albertis, il patto per Cellnex, l’Eurotunnel e l’ad Castellucci resta al suo posto.
Solo una quota della spesa pubblica prevista si tradurrà in consumi e quindi in Pil mentre la grande assente è la spesa per investimenti. Sia per le entrate sia per le uscite non risolve i problemi strutturali del Paese, anzi è rischiosa.
Non c’è solo la riscrittura della bozza di manovra chiesta dalla Commissione. Per poter leggere nel dettaglio il testo della legge di bilancio, ancora non presentato alle Camere, dovremo aspettare ancora un bel po’. E sappiamo che è negli aspetti tecnici, nei dettagli, che vanno misurate promesse e intenzioni. Le avvisaglie non sono buone.