L’anticipazione dell’intervento introduttivo al convegno in programma alla Sapienza di Roma il 15 e il 16 maggio. È il momento di superare la damnatio memoriae di una stagione dai molti esiti, vasti e contraddittori.

L’anticipazione dell’intervento introduttivo al convegno in programma alla Sapienza di Roma il 15 e il 16 maggio. È il momento di superare la damnatio memoriae di una stagione dai molti esiti, vasti e contraddittori.
Il saluto di Sbilanciamoci! a un uomo di dialogo e di impegno: la sua battaglia per i diritti e la dignità del popolo palestinese continuerà a ispirare il nostro lavoro.
Assistiamo a un continuo indebolimento del Ssn, mentre crescono le iniziative per costruire un “secondo pilastro”: fondi sanitari, assicurazioni e welfare aziendale. 130 associazioni hanno presentato un documento per la sanità pubblica. Di tutto ciò, e degli attacchi di Trump all’OMS, se ne discuterà a Fiesole a settembre.
Inizia la mobilitazione contro il Piano von der Leyen “Stop Rearm Europe”. L’allarme in vista della convergenza contro il vertice Nato del 21 giugno all’Aja: «Preparano un futuro di guerra».
La lunga stagione della deregolamentazione del mercato del lavoro, oltre a far declinare i salari, ha disincentivato gli investimenti in innovazione e aumento della produttività. Un convegno a Torino.
La guerra, cominciata con l’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, in atto su diversi fronti, è ormai la più lunga negli 80 anni di storia dello stato ebraico e all’interno della società cresce un movimento di opposizione con una consistente partecipazione popolare.
Sono 56 le guerre in corso, la Palestina è il luogo più pericoloso del mondo, l’Ucraina rimane sotto le bombe e tra il 2023 e il 2024 i conflitti sono aumentati del 25%. Andrà sempre così? Esiste una logica diversa? E chi ci guadagna?
Le tensioni sui dazi arrivano prima di Trump, il quale non si limita a chiedere un aumento delle spese militari all’Europa ma punta a ridefinire gli equilibri economici internazionali. Non ha senso rispondere con altri dazi, serve una nuova governance e stimolare la domanda interna.
A Gaza non c’è più scampo per nessuno, sanitari, giornalisti, operatori umanitari. Israele va fermato, per i crimini che sta compiendo e per giungere ad una pace giusta con i palestinesi. Ci sono quattro strade da prendere incluso lo stop agli accordi commerciali tra Israele e Ue.
Ratificato dal Parlamento di Kiev l’accordo firmato a Washington sulle “terre rare” tra Ucraina e Stati Uniti, si basa su un fondo d’investimento per la ricostruzione ma segna anche una svolta nelle relazioni internazionali tra Usa e Europa, al di fuori dalla Nato.