Meno risorse, più precariato, un ruolo sociale messo in discussione e una stretta alla libertà accademica: dagli Stati Uniti all’Italia le università sono sotto tiro. Se ne parla il 18 marzo al convegno della Scuola Normale a Firenze.

Meno risorse, più precariato, un ruolo sociale messo in discussione e una stretta alla libertà accademica: dagli Stati Uniti all’Italia le università sono sotto tiro. Se ne parla il 18 marzo al convegno della Scuola Normale a Firenze.
Parte la mobilitazione delle reti pacifiste con la campagna “Ferma il riarmo”. Non si può aspettare oltre: l’azione per la pace e contro il riarmo è oggi più che mai impellente. L’Europa o è di pace o non è: non serve una nuova fortezza militare, una nuova alleanza armata fino ai denti, ma una sicurezza […]
L’affermazione dell’auto elettrica e l’avanzamento a grandi passi di quella a guida autonoma hanno stravolto nel volgere di pochi anni la geografia industriale e tecnologica del settore auto, con il primato dei produttori cinesi e dei mercati asiatici. Sette punti per capire cosa sta accadendo.
Usa e Russia hanno in comune una lunga storia di spartizione e controllo dell’Europa, sia nelle fasi di conflitto che – come ora – di collusione. Una politica estera di pace, autonoma dalle superpotenze, è quello che manca oggi all’Europa.
Ginevra vive ore drammatiche e con lei il mondo della cooperazione per il blocco repentino dei fondi Usa (un giudice ha ripristinato solo i pagamenti pregressi): licenziamenti in massa nelle ong e sgretolamento del sistema multilaterale. E anche l’Europa taglia la cooperazione per gonfiare i bilanci della Difesa.
Zelensky continua a dirsi pronto a firmare l’accordo sulle terre rare con l’amministrazione Trump dopo il litigio nello studio Ovale. Ma non sono solo le terre rare oggetto del negoziato. In ballo c’è anche il gas e soprattutto il litio, tra le cause economiche e geopolitiche della guerra.
Sono oltre 120 le associazioni che hanno aderito all’appello “Non possiamo restare in silenzio” per sostenere la sanità pubblica che si sono incontrate di recente a Firenze analizzando i dati del disastro del Ssn.
Potere finanziario e potere politico sono sempre più interconnessi; anche in Italia dove i grandi fondi americani controllano pacchetti di aziende quali Eni, Enel e Leonardo, entrano nel risiko bancario Mps-Mediobanca, orientano fondi previdenziali e dunque drenano risorse dai lavoratori italiani verso gli Usa.
Il governo ripete che il progetto del ponte di Messina va avanti spedito, in realtà è stato bocciato dalla Commissione Via ed è in contrasto con una direttiva Ue. I comitati No Ponte sono andati a Bruxelles a chiarire lo stato dell’arte. Ma che fine faranno i 510 milioni stanziati?
Per l’Ucraina il costo della guerra è pari a due volte il valore del Pil, pagato soprattutto da Europa e Usa che tengono in vita l’economia di Kiev. Per la Russia il costo potrebbe essere molto inferiore. Ma è l’Europa ad aver subito le conseguenze più gravi.