Il problema dell’Italia è il debito pubblico. E’ stupefacente quanto poco ci si domandi per cosa si stia indebitando. Il problema sono gli interessi. Allora perchè non tornare al “Padre Plan”?

Il problema dell’Italia è il debito pubblico. E’ stupefacente quanto poco ci si domandi per cosa si stia indebitando. Il problema sono gli interessi. Allora perchè non tornare al “Padre Plan”?
Sei ciclofattorini di Foodora a Torino hanno imbastito una vertenza con la multinazionale tedesca r vedersi riconosciuto l’inquadramento nel contratto della logistica. Loro portano pizze e cibo a domicilio e la loro controparte è una App.
Le città/ Non solo Milano, il fallimento dell’housing sociale certifica il trionfo delle assicurazioni e della privatizzazione del tessuto urbano. La prospettiva della ricostruzione del welfare delle città.
Non c’è solo la Cambridge Analytica, si calcola che solo negli Usa ci siano 2500-4000 broker il cui business è carpire i nostri dati personali. C’è chi parla di un “surveillance capitalism”. A maggio il uovo regolamento Ue sulla privacy.
Per ricostruire un insediamento sociale, identità collettive – alternative a quelle illusorie offerte da M5S e Lega agli elettori in fuga dalla sinistra – e una rappresentanza politica dei ‘perdenti’: quel 90% di italiani che sta peggio di 20 fa.
Guardando oltre i dazi imposti da Trump a Pechino, sono molti gli intrecci di interessi tra i due Paesi, anche nei settori dell’economia digitale. Soprattutto finanziario.
Oggi tutto è dominato dalla flessibilità e dalla apparente libertà di scelta, ma il tempo di vita si è trasformato in tempo economico e non lo distinguiamo più dal lavoro-consumo-connessione.
Il Forum dei Movimenti per l’acqua ribadisce al nuovo Parlamento il no all trattato CETA, in vigore per dazi e tariffe da settembre ma ancora in via provvisoria.
Le città/ Più sfratti e più persone che vivono in roulotte ma le politiche abitative locali e nazionali privilegiano housing sociale abbandonando al Terzo settore i più deboli. Focus sulla Lombardia
Il 2018 sarà un anno di svolta per il consumo di petrolio mentre l’Europa punta a diventare un rigassificatore globale e l’Eni inizierà a perforare l’Artico.