Che ruolo ha la spesa per il Pnrr nell’attuale manovra di bilancio del governo Draghi? All’aumento degli investimenti si affianca uno scenario preoccupante di contenimento della spesa corrente – compresa quella sociale – e dei consumi.

Che ruolo ha la spesa per il Pnrr nell’attuale manovra di bilancio del governo Draghi? All’aumento degli investimenti si affianca uno scenario preoccupante di contenimento della spesa corrente – compresa quella sociale – e dei consumi.
Al via le adesioni a REMO-REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente. Il testo del manifesto che chiama a raccolta le realtà della società civile italiana per impegnarsi a favore della partecipazione e della trasparenza nella partita cruciale del buon utilizzo delle risorse comunitarie.
La bozza della finanziaria, o meglio il Documento programmatico di bilancio spedito a Bruxelles, una manovra da 23 miliardi, al 40% è dedicata alle tasse. Ma non affronta i nodi veri, né per quanto riguarda la legge Fornero né per ripianare le diseguaglianze economiche. E non completa il Pnrr.
Il 7 ottobre 2021, la Cgil Sindacato con Sbilanciamoci! e insieme ad altri enti, associazioni e reti del civismo attivo e delle organizzazioni civiche e sociali si incontreranno nel Parco di Piazza Vittorio a Roma dalle 15.30 per discutere di welfare, transizione ecologica e digitale.
È dagli anni ’80 che numerosi governi hanno promesso di avviare i cantieri per realizzare il Ponte sullo stretto di Messina e adesso anche il Governo Draghi si è aggiunto alla lista, promettendo l’avvio per il 2023: una promessa al Parlamento e al Paese tuttavia non credibile.
Il Governo vuole investire non meno del 40% delle risorse del PNRR al Sud, 82 miliardi. Ma solo 35 miliardi sono effettivamente allocati nel Mezzogiorno. Il resto verrà ripartito attraverso bandi. Non una buona notizia per il Sud, dove le amministrazioni sono le meno attrezzate. Da ForumDD.
Alla Camera un ordine del giorno apre di nuovo uno spiraglio al progetto del ponte di Messina collegato all’Alta velocità Salerno-Reggio. Ma si tratta di un progetto non finanziato e su cui pende la relazione critica al ministero delle Infrastrutture sostenibili, trasmessa anche al Parlamento.
Il piano di ripresa e resilienza non prevede gli investimenti che servirebbero di più per il benessere delle persone, come manutenzioni e adeguamenti delle strutture scolastiche e infrastrutture sociali di welfare e salute. Il confronto tra Gran Bretagna e Italia in epoca Covid.
Anche il presidente della Società italiana di economia, Alberto Zazzaro, scrive ufficialmente a Draghi criticando la composizione della task force di economisti per la gestione del Pnrr e suggerisce di riequilibrarla con altri “economisti e economiste” non solo di università del Nord.
Il governo ha appena nominato cinque consulenti per monitorare la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tutti accomunati da una matrice culturale di stampo liberista e tecnocratico. Una scelta precisa, che indica chiaramente la direzione che si intende perseguire con il PNRR: quella sbagliata.