La centrale nucleare e le atomiche ucraine, il racconto della notte dell’esplosione, il museo con le foto dei bambini e dei paesi morti nel reportage dell’inviato del manifesto nel marzo 2000.
La centrale nucleare e le atomiche ucraine, il racconto della notte dell’esplosione, il museo con le foto dei bambini e dei paesi morti nel reportage dell’inviato del manifesto nel marzo 2000.
I pacifisti, in Italia e altrove, hanno reagito subito all’invasione russa dell’Ucraina: milioni di persone nel mondo hanno partecipato a manifestazioni e proteste. Oltre la richiesta di fermare la guerra c’è l’idea che la sicurezza non si protegge con le armi, va costruito un ordine internazionale di pace.
Per fermare la guerra in Ucraina e le derive autoritarie in molti paesi è importante costruire una campagna comune tra attivisti per la pace e i diritti umani in occidente, in Russia e in Ucraina. Serve un nuovo sistema di sicurezza paneuropeo fondato sulla sicurezza umana e sulla democrazia piuttosto che sulle armi.
La nonviolenza si può imparare. Che cosa ho imparato 40 anni fa nelle azioni nonviolente contro i missili americani a Comiso, e come potremmo praticarla nel conflitto in Ucraina.
Sono oltre 3 milioni gli ucraini in fuga dalle bombe. In 100 mila potranno scegliere l’Italia. L’Ue ha attivato per loro la protezione temporanea che permette di lavorare. E l’Italia un bonus accoglienza per chi ha casa, ma per gli altri continuano a esserci i Cas.
Le sanzioni economiche, sempre più utilizzate, possono avere un impatto ambivalente. Se utilizzate per un cambio di regime nella storia si sono quasi sempre rivelate inefficaci. Il possibile impatto sull’economia e la finanza russe potrebbe essere minore di quanto si crede.
L’opposizione alla guerra emerge anche in Russia, con 15 mila arresti alle manifestazioni, con prese di posizione di universitari, studenti, giornalisti, con il disagio per il peggiorare delle condizioni sociali. Ma il rigido controllo sulle organizzazioni sociali impedisce finora l’emergere di una sfida al potere di Putin.
I tentativi di Gobaciov, i contraccolpi sull’economia russa della fine dell’Urss, la nascita degli oligarchi, l’arrivo di Putin e le due fasi della sua politica economica. Per capire le interdipendenze e i possibili esiti delle sanzioni.
Gli Stati occidentali hanno colpito la Russia con sanzioni economiche senza precedenti. Ma la “guerra economica” non è stata inventata oggi. Dalla conquista dell’impero Inca al crollo dell’Urss, ecco come la storia può prepararci al ritorno di un mondo diviso in blocchi.
In Europa potrebbero crescere i prezzi e indebolirsi la ripresa: uno scenario di stagflazione al quale non dovremo rispondere come 50 anni fa quando fu usato per bloccare le politiche espansive di bilancio e introdurre criteri di austerity. Da Valori.it.
