Anche Sbilanciamoci! in piazza a Roma il prossimo 7 ottobre per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.

Anche Sbilanciamoci! in piazza a Roma il prossimo 7 ottobre per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.
Pubblicato il manifesto programmatico dell’Alleanza Clima Lavoro, che riunisce organizzazioni sindacali e ambientaliste sui temi – cruciali – della mobilità sostenibile e della giusta transizione in Italia: il documento illustra le posizioni e le proposte politiche al centro dell’impegno dell’Alleanza.
A ottant’anni dalla caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, il governo di Giorgia Meloni – incapace di rileggere la storia – presenta un tratto comune con le vicende di allora: un opportunismo che sbaglia i calcoli, a cui si aggiunge la sottomissione agli Stati Uniti.
La collera e le rivolte dei ragazzi di famiglie immigrate nelle periferie francesi ha avuto solo una risposta repressiva di polizia e tribunali. Non si è legata alle altre proteste, dei gilet gialli e delle pensioni, ma nasce dagli stessi problemi non affrontati, primo fra tutti il crescere delle diseguaglianze.
Lo sviluppo della tecnologia permette di tassare ciò che un tempo era inimmaginabile. Oggi che la ricchezza finanziaria si è concentrata è diventato fondamentale che concorra alle spese dello Stato con una ritenuta su tutte le transazioni anche di importo minimo, a “pompa” di benzina”.
La relazione tra capitale e lavoro varia nel tempo e a seconda dei Paesi. Negli ultimi anni il nostro è l’unico Paese tra i fondatori dell’Unione europea in cui il risultato lordo di gestione (cioè i profitti) è sistematicamente più alto del reddito da lavoro in rapporto al Pil.
Salari, profitti, inflazione importata e inflazione interna, crescita delle diseguaglianze, salario minimo e legge sulla rappresentanza: il panel economico del convegno all’Università Roma 3 organizzato da Pasquale Tridico e Mario Pianta di Sbilanciamoci.
C’è molta apprensione a Bruxelles sulla dipendenza attuale e futura dalla Cina per l’approvvigionamento di materiali critici e strategici come le terre rare, necessari per la transizione ecologica e digitale. Si dovrebbe investire sul riciclo. L’Italia, già al top nell’utilizzo, non ha alcun impianto in gestazione, neanche nel Pnrr.
Sempre più persone lavorano per gli algoritmi e, nel farlo, perdono diritti. Nella Ue se ne calcolano 28 milioni che lavorano su piattaforma. La proposta di Direttiva Ue li trasformerebbe in subordinati. Ma non c’è via d’uscita dallo sfruttamento senza l’organizzazione del conflitto.
Iniziata da Trump, la strategia anticinese americana prosegue con Biden e crescenti pressioni verso alleati europei e imprese restii a recidere i legami con il paese asiatico. Ursula von der Leyen esegue, passando però dal “decoupling” – sganciamento economico – al “derisking”.