Come i figli e nipoti di Agnelli, De Benedetti, Caracciolo e Perrone hanno messo insieme i loro giornali – Repubblica, Espresso, La Stampa, Il Secolo XIX e cugini minori – per dividersi le perdite e concentrare l’indispensabile carta stampata.

Guglielmo Ragozzino scrive attualmente sul manifesto e cura l’edizione italiana di Le Monde diplomatique e dei testi collegati, come gli Atlanti su geopolitica e ambiente. E’ stato redattore di Problemi del socialismo, la rivista di Lelio Basso, ha poi diretto Fabbrica e stato, rivista della sinistra sindacale e in seguito Politica ed Economia. Ha curato la pubblicazione di “Cent’anni dopo”, dialogo sulla Cgil tra Vittorio Foa e Guglielmo Epifani (edizioni Einaudi, 2006) e inoltre ha scritto insieme a Gb Zorzoli un libro sul petrolio, “Un mondo in riserva” (Franco Muzzio Editore, 2006).
Come i figli e nipoti di Agnelli, De Benedetti, Caracciolo e Perrone hanno messo insieme i loro giornali – Repubblica, Espresso, La Stampa, Il Secolo XIX e cugini minori – per dividersi le perdite e concentrare l’indispensabile carta stampata.
L’Ilo stima che 2,7 miliardi di lavoratori, l’81% della forza lavoro mondiale, sono toccati in tutto il globo dal blocco delle attività economiche. Nel secondo trimestre 2020 in 197 milioni perderanno il posto. E la storia conferma la lezione: in tempi di epidemia i lavoratori pagano il prezzo più alto.
Si potrebbe riscrivere la proposta di una sottoscrizione italiana per uscire dall’emergenza Covid-19 con progetti che salvaguardino la bellezza e l’integrità naturale del territorio. Un grande prestito di pace – tipo 100 miliardi – con dividendo in Natura e tasso al 3 per cento.
Cosa tendiamo a non vedere, tutti presi dai bollettini della Protezione civile. La rivolta delle carceri e i 13 morti di Modena. I senza casa, i poveri soli, i migranti ricacciati in strada dai decreti Sicurezza. Le intrusioni nella privacy per monitorare il coprifuoco. E i suoi rischi.
Il colosso Usa non vuole più investire in imprese che non siano “green”. Ma come socio di Benetton in Atlantia non pare molto interessato a manutenzioni di ponti e autostrade.
Dai sumeri al nuovo secolo cinese passando per la Compagnia delle Indie, la breve storia del mondo nel libro di Vincenzo Comito è la storia di tante globalizzazioni.
Ritratto di famiglia del sistema al suo top, prendendo come scatti le classifiche delle 500 maggiori corporation globali in tre anni-cardine senza particolari shock: 1999, 2008, 2019. Per vedere un po’ come è cambiato il mondo da questo punto di osservazione.
Il compianto Giorgio Nebbia ha studiato a lungo la natura delle merci e il loro impatto sulla Terra, in un dibattito costante tra malthusiani e cornucopia che riguarda ancora il nostro futuro prossimo.
Nell’anno del suo centenario l’Ilo pubblica una radiografia dei 3,3 miliardi di lavoratori, il 58% della popolazione mondiale. Molto al di sotto di quella potenziale.
Quando cambierà l’assetto parlamentare in Italia? E soprattutto come cambierà? E in questo quadro semi-democratico probabilmente andremo al voto nel 2020.