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Archivio | Febbraio, 2024

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L’Italia deve dire basta alle guerre

Stati e governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti con la diplomazia per far rispettare convenzioni e diritto internazionale. La guerra sembra l’unica opzione. Il 24 febbraio giornata di mobilitazione nelle città italiane per il cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina.

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Gaza e la guerra mondiale

Senza mandato Onu e senza voto parlamentare stiamo per prendere il comando tattico della missione Aspide nel Mar Rosso. Una missione potenzialmente offensiva, con regole di ingaggio fumose, che ci espone al coinvolgimento diretto nella possibile escalation. Non c’è altra via se non mobilitarsi per fermare il genocidio a Gaza, fermare le guerre e il riarmo.

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Cessate il fuoco ora, a Gaza e in Ucraina

Un mandato Onu per Gaza, oltre il cessate il fuoco: è la proposta di fondo del convegno organizzato il 6 febbraio nella biblioteca del senato dal Coordinamento Democrazia Costituzionale, con tanti oratori tra cui Bad Lerner, Fabio Mini Tommaso Di Francesco, Rosy Bindi, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni.

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Il lavoro perduto: ora basta

Un’ondata di licenziamenti travolge l’Italia: a rischio oltre 180 mila addetti. Da Nord a Sud, le principali difficoltà aziendali nei vari settori. I dati dell’Area Politiche industriali della Cgil. Da Collettiva.it

Bandiere dell'Unione Europea vicino all'Eurotower a Francoforte sul Meno, in Germania. REUTERS/Kai Pfaffenbach

L’inevitabile guerra che ci aspetta

Dal 2019 a oggi la spesa militare europea è cresciuta del 25-30%. Per un soggetto politico continentale che nasce su un’ipotesi di pace costruita sulle macerie della seconda guerra mondiale, e che si è a lungo definito «potenza civile», siamo nel bel mezzo di un passaggio epocale.