Public health should be recognised as a public good, whose provision, beyond the pandemic, requires a new European agency. Da Social Europe.
Archivio | Giugno, 2020
Newsletter n° 617 dell’11 giugno 2020
Quale ripartenza?
In ricordo di Peppe Valarioti, vittima di ‘ndrangheta
L’11 giugno 1980, 40 anni fa, perdeva la vita per mano ‘ndranghetista Giuseppe Valarioti, segretario della sezione del Pci di Rosarno. Aveva 30 anni ed era un professore: non solo di italiano a scuola, ma anche di riscatto sociale, dignità e lotta alle mafie. Lezioni che faremmo bene a ricordare.
Berlinguer, trentasei anni dopo
Trentasei anni fa moriva Enrico Berlinguer, segretario del Pci. Nell’ultima parte della vita aveva avviato una riflessione su temi attualissimi: i limiti dello sviluppo, il ruolo dell’intervento pubblico, i modelli di consumo, gli stili di vita. “Pensieri lunghi”, di cui avremmo bisogno ancora oggi.
Un alfabeto corale a 50 anni dallo Statuto dei lavoratori
La crisi del coronavirus avrà un impatto enorme sui concetti di lavoro e socialità. Il libro “Lavorare è una parola” riunisce molti contributi per il futuro a partire dal mezzo secolo della legge 300 e dalla sua rivoluzione.
Mobilità, lo snodo della post pandemia
Non solo auto elettrica per la concessione di prestiti a Fca, ma Alitalia, Autostrade, Ferrovie, Fincantieri, logistica, e-commerce. Sono molti i dossier che si incastrano nel settore dei trasporti, attraversato da cambiamenti epocali per la pandemia. Apriamo un dibattito.
Colao: un piano deludente per il post-epidemia
Il piano di Colao, dal sapore tecnocratico e liberista, è deludente, lacunoso e sbagliato. E’ deludente perché manca di coraggio e visione di un paese diverso, limitandosi alla rassegna di misure micro ed eterogenee non raccordate in un disegno strategico. Mancano le priorità.
Un rilancio al buio per università e ricerca pubblica
Sono 126 mila i laureati espatriati dopo il 2011. E ora c’è il serio rischio di un crollo delle immatricolazioni oltre il 20 per cento. I 278 milioni di euro in più del decreto Rilancio non basteranno. Servono risorse a lungo termine, fine del numero chiuso e della frammentazione competitiva.
Il labirinto del debito pubblico e privato in Italia
Come ha ricordato il governatore della Banca d’Italia, l’Italia ha un forte debito pubblico, ma poco debito privato: nell’insieme ha una posizione più solida di altri paesi europei. Una mappa per non perdersi nel labirinto del debito, della finanza pubblica, delle politiche di bilancio.
Gli Stati generali dell’economia, non siamo a Cernobbio
Tutto ci serve in questa fase meno che un evento di facciata. La commissione Beveridge ci mise un anno e mezzo per chiudere il suo piano nel secondo dopoguerra. Non abbiamo tutto questo tempo. Diamoci però tre mesi per un percorso condiviso, partecipato. Dal blog su HuffPost.