Top menu

Autori Sezioni: Giulio Marcon

Deputato indipendente per Sinistra ecologia e libertà, presidente del Comitato tecnico scientifico della Scuola del sociale della Provincia di Roma. È stato tra gli ideatori e fondatori della campagna Sbilanciamoci! ha scritto “Le amiguità degli aiuti umanitari” (Feltrinelli 2002) e, con Mario Pianta, “Sbilanciamo l’economia” in corso di pubblicazione (Laterza 2013)

murales-in-ricordo-di-carlo-giuliani-ucciso-durante-il-g8-di-genova-nel-2001_1455457

Genova vent’anni dopo

Fu un movimento vario e unitario, quello che si vide a Genova nel luglio di vent’anni fa, colpito duramente da una violenza da regime sudamericano. Volevano dare una lezione al movimento. Ma la lezione l’ha data il movimento, scoperchiando il vaso di pandora dell’ipocrisia di un governo violento e succube delle istituzioni finanziarie internazionali. Quel […]

business-3221398_1920

L’ultraliberismo al governo

Il governo ha appena nominato cinque consulenti per monitorare la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tutti accomunati da una matrice culturale di stampo liberista e tecnocratico. Una scelta precisa, che indica chiaramente la direzione che si intende perseguire con il PNRR: quella sbagliata.

zen-3

Il richiamo dell’élite

Qualche giorno fa Draghi ha risposto alla proposta (malfatta e all’acqua di rose) del PD di aumentare modestamente la tassa sulle successioni sopra il milione di euro in questo modo: “Non è il momento di prendere, ma di dare”. Gli italiani che hanno un patrimonio di almeno 1 milione di euro sono poco più del […]

600px_Spain_and_Italy

PNRR: Spagna-Italia 2-0

L’Italia esce sconfitta nel confronto con la Spagna sui rispettivi Piani di Ripresa e Resilienza: mentre a Madrid, pur con alcuni limiti, si possono intravedere le premesse per un nuovo modello di sviluppo, il nostro PNRR assomiglia a una grande e affastellata manovra finanziaria, a cui mancano respiro e visione strategica.

topo-567-740

Manca il coraggio di cambiare

Nelle oltre 300 pagine del Piano di ripresa e resilienza, il Recovery Plan presentato alle Camere, le parole “competizione”, “concorrenza” e “impresa” ricorrono 257 volte: il doppio delle citazioni di “lavoro”; mentre “diseguaglianze” solo 7 volte. Il lessico è importante, infatti alle imprese vanno 50 miliardi, al lavoro solo 6,6. Un piano senza coraggio.

agricoltura-pioggia

Ripartire dalle città verdi

Le associazioni ambientaliste – e Sbilanciamoci con loro – hanno scritto al premier Draghi una lettera aperta per chiedere impegni più concreti verso la transizione ecologica nel Recovery Plan definitivo che il governo sta elaborando, dal trasporto locale alla minimizzazione del consumo di suolo. La lettera-appello, che propone la valorizzazione delle città verdi come spazi […]

9788849864717_0_0_482_75

Il ministro dei contadini

L’occupazione delle terre abbandonate, la riforma agraria con la fine della mezzadria, la ricostruzione del brigantaggio come reazione alla miseria, fino alla battaglia per il divorzio: sono molti i lasciti politici del comunista calabrese Fausto Gullo che il libro di Giuseppe Pierino ricostruisce.

vaccine-5895477_1920

Farmaci Pubblici

È l’ora di una industria farmaceutica pubblica? Assolutamente sì. Non si tratta di nazionalizzare tutta l’industria farmaceutica, ma di creare un contrappeso e una garanzia di fronte allo strapotere delle multinazionali del Big Pharma. Dal blog su Radio Popolare.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Grandi navi: Franceschini e Giovannini chiariscano

Il Consiglio dei Ministri del 31 marzo ha finalmente approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la disciplina del traffico crocieristico su Venezia. Fuori le grandi navi dalla laguna, quindi? Non ancora, rimangono questioni cruciali che il governo deve chiarire quanto prima.

The stars of European Union (EU) membership sit on a euro sign sculpture outside the headquarters of the European Central Bank (ECB) in Frankfurt, Germany, 20 March 2014.

È ora di sbilanciarsi

Il Recovery Plan è un’occasione irripetibile, da utilizzare al meglio. Non si tratta solo di usare bene i soldi, ma di cambiare paradigma e obiettivi. Un modello di sviluppo fondato sul mercato, gli interessi privati e lo sfruttamento della natura è arrivato al capolinea. Dal blog su Radio Popolare.