L’Italia ha firmato una cinquantina di accordi di cooperazione militare bilaterale anche con Paesi non Nato o non Ue, alcuni in guerra o che non rispettano i diritti umani. Così si facilita l’export di armi aggirando la normativa 185.

L’Italia ha firmato una cinquantina di accordi di cooperazione militare bilaterale anche con Paesi non Nato o non Ue, alcuni in guerra o che non rispettano i diritti umani. Così si facilita l’export di armi aggirando la normativa 185.
L’ultimo salvataggio è costato allo Stato 900 milioni di euro di prestito, ma la compagnia di bandiera ha di nuovo il fiato corto. Mentre soci (Easyjet) si sfilano o non si impegnano (Delta), il governo vuole buttare nel braciere Fs, forse in attesa dell’arrivo dei cinesi.
Tra indagini, arresti e scandali, la vicenda dello stadio della Roma calcio è l’emblema di una capitale al collasso, segnata dalla sudditanza al mondo degli affari e della speculazione.
Dal salario minimo orario alla dotazione di 15 mila euro agli studenti fino alle nuove norme per le fabbriche rigenerate dagli operai: sono 15 in tutto le proposte del ForumDD in due anni di elaborazione per “invertire la rotta”.
Ci sono 600 cantieri bloccati in un settore, quello delle costruzioni, che ha già perso 600.000 posti di lavoro e 120.000 piccole imprese. Ma la ricetta per uscire dalla crisi non è rilanciare le Grandi opere, anche inutili, o liberalizzare i subappalti e norme anticorruzione come intende fare il governo.
Una proposta di legge pentastellata per ripubblicizzare l’acqua avrebbe dovuto iniziare l’iter parlamentare il 25 marzo, invece è slittata sine die, bersagliata da 240 emendamenti e soprattutto dall’ostilità della Lega.
Lo scorso venerdì 22 marzo, presso la Scuola Normale Superiore di Firenze, incontro tra Maurizio Landini, segretario generale della CGIL e Donatella della Porta, politologa e docente: il video della conferenza.
I leader mondiali a Nairobi si sono rifiutati di avviare lo stop all’inquinamento marino da plastica. Al 2030 rischiamo che aumenti del 50% il CO2 da plastica e di tre volte per il suo incenerimento. L’impegno dell’Italia.
L’Italia primo Paese del G7 ad aderire alla Via della Seta. Alle pressioni per impedire un cambio di posizionamento a favore di Pechino, si contrappongono le spinte per l’apertura di nuovi mercati. Una partita globale, dall’esito incerto.
Tria lancia un pacchetto di incentivi alle imprese ma è Berlino a condurre i giochi nell’Euro-area. Così anche la Via della seta risulta uno sbocco per la Cina e per la Germania.