Le metodologie di rating comportano scarsa capacità di anticipare la valutazione dei mercati sul merito. Emblematico il caso italiano. Ma norme internazionali e statuti societari legano scelte di portafoglio.

Le metodologie di rating comportano scarsa capacità di anticipare la valutazione dei mercati sul merito. Emblematico il caso italiano. Ma norme internazionali e statuti societari legano scelte di portafoglio.
Non è un complotto se la manovra presentata dal governo riceve tante critiche. Risulta a dir poco generica e improntata non al keynesismo ma alla reaganomics, paternalistico e assistenziale il “reddito di cittadinanza”, non programmata ed esosa quota 100.
Il futuro dell’auto è segnato da incertezze su tecnologie, mercati e sui vincoli che verranno per le emissioni inquinanti. La Germania spinge l’Europa a rallentare i cambiamenti in programma.
Oltre a ricostruire il ponte a Genova è necessaria una seria riprogettazione complessiva della logistica della città, uscendo dallo scaricabarile, dagli effetti annuncio e puntando sulla partecipazione dei genovesi alle scelte urbanistiche e trasportistiche.
Russi, americani ma anche cinesi, scandinavi, canadesi: tutti interessati ad accaparrarsi le risorse artiche rese più accessibili dallo scioglimento dei ghiacci. Ma scienziati e governi firmatari della Cop21 (Ipcc) riuniti in Corea lanciano nuovi allarmi sul riscaldamento climatico.
Nel 2017 il risparmio degli italiani è cresciuto dello 0,4 % ma solo per l’andamento della Borsa mentre le famiglie, per consumare meno di 7 anni fa, spendono di più di quello che guadagnano, in peggioramento rispetto all’anno precedente.
Secondo il governo in soli 6-7 mesi il Paese dovrebbe crescere di 0,6 punti di PIL in più rispetto al quadro tendenziale. E c’è anche il dubbio che le ingenti risorse impegnate eccedano l’effettiva capacità di spesa della pubblica amministrazione.
Storia dell’ingegner Morandi e di una privatizzazione. Perchè per la manutenzione del ponte sono stati spesi 24 milioni di euro dall’82 a oggi: il 98% prima del 1999, quando le autostrade erano pubbliche.
La Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità del contratto a tutele crescenti nella parte in cui determina in modo rigido l’indennizzo per il licenziamento ingiustificato e senza collegamento col danno subito dal lavoratore: il cuore del Jobs act.
Gli ultimi dati Istat, letti attentamente, mostrano come la disoccupazione in Italia non stia affatto diminuendo. Si occulta, come la povertà. Aumenta invece la precarizzazione, contratti anche di pochi giorni, i lavoretti, e gli scoraggiati.