Liberazione. Una parola splendida. Solo leggerla e pronunciarla fa bene, dà speranza, apre un orizzonte, rinvia a un sogno di cambiamento, a un presente e a un futuro che rompono i vincoli della sopraffazione.

Liberazione. Una parola splendida. Solo leggerla e pronunciarla fa bene, dà speranza, apre un orizzonte, rinvia a un sogno di cambiamento, a un presente e a un futuro che rompono i vincoli della sopraffazione.
Per ricostruire un insediamento sociale, identità collettive – alternative a quelle illusorie offerte da M5S e Lega agli elettori in fuga dalla sinistra – e una rappresentanza politica dei ‘perdenti’: quel 90% di italiani che sta peggio di 20 fa.
L’Italia del dopovoto/ La sinistra è stata sconfitta nelle urne perché non è stata credibile. LeU è progetto sconfitto, ma resta l’esigenza della costruzione di una forza unitaria di sinistra.
L’Italia del dopovoto/ Il dibattito pre-elettorale ha seguito un’agenda imposta e un linguaggio sloganistico, ignorando temi fondamentali. Gli astenuti restano al 27%. Ora serve uno sguardo nuovo, più obliquo.
Un’Italia irriconoscibile. La sinistra del 2018 non è stata messa sotto da nessuno. Gli elettori si sono limitati a sfilarle accanto per andare altrove. Come si lascia una casa in rovina. ilmanifesto.it
La mappa dell’Italia che ha votato ritrae soprattutto due fenomeni: paura e povertà. Paura e povertà, in questo strano intreccio, sono diventate le forze che disegnano la politica italiana. La paura che si afferma come ideologia della Lega; la povertà come condizione del successo dei Cinque stelle. Al posto di destra e sinistra, la politica […]
Negli ultimi dieci anni si è avuta una drastica redistribuzione di risorse dal Sud al Centro nord. In un libro di Gianfranco Viesti, i numeri di “una politica che non c’è”
La trasformazione della cultura economica della sinistra dal dopoguerra ad oggi. Arriverà l’ennesima rimozione, quella degli anni del liberismo?
La pensione “anticipata” discrimina le donne, dice il ministro. Ma oggi per le lavoratrici non è obbligatorio ritirarsi a 60 anni. Mentre poche godono della pensione di anzianità
Perché in tempi di crisi il governo sceglie di ridurre la domanda aggregata invece di espanderla? Il paradosso di Tremonti si spiega guardando i veri contenuti della manovra: a sostegno del proprio serbatoio elettorale di riferimento