Il paese è oggi tra i meno egualitari d’Europa, con il 10% della popolazione che detiene il 65% dei patrimoni, mentre il 40% degli abitanti non possiede quasi niente
Archivio | Europa
Jobs Act: più ombre che luci
Il lieve aumento dell’occupazione che si è registrato con il Jobs Act non risolve i dualismi – anagrafici, geografici e di genere – del mercato del lavoro italiano
Acrescita, un nuovo paradigma
L’economia contemporanea affronta i problemi di oggi con strumenti economici vecchi e logori. È tempo di cambiare paradigma. Un’anticipazione del libro di Mauro Gallegati
Sorpresa, la “Terza via” ci ripensa
Così il pensatoio americano della Terza Via scopre che le ricette utilizzate in questi anni non sono adeguate ai tempi che viviamo e, come ha ironizzato il Washington Post, immagina politiche “alla Sanders”
Schäuble ha torto anche quando ha ragione
Il ministro delle Finanze infrange il tabù dell’assoluta indipendenza della politica monetaria e prende atto che da sola non funziona, ma con motivazioni sbagliate
Così l’austerità ha distrutto l’Europa
Diversi studi hanno concluso che lo stato comatoso dell’economia europea – con tutte le sue ricadute sociali – è una conseguenza diretta delle politiche di austerità
The idea you can skip the nation-State is dangerous
This idea that some people in the European Left have, that you can somehow skip the nation-state and change things directly at the regional or even global level, without, for example, being bothered with winning elections at home – it’s wrong and dangerous. It could be the last nail in the Left’s coffin www.socialeurope.eu
Il fantasma della Brexit
Il 23 giugno prossimo si terrà il referendum per decidere se il Regno Unito debba restare o meno nell’Unione Europea. Con quali conseguenze, nel caso di una uscita?
L’impotenza delle banche centrali
Non si può dire che le ultime misure prese dalla BCE abbiano suscitato l’entusiasmo dei mercati e dell’opinione pubblica. Né che abbiano avuto un’incidenza sull’economia reale
Non sono i leader a fare la storia
Negli ultimi anni si è andata sempre più affermando l’idea che la storia la facciano i leader. Il secondo posto sarebbe occupato dai mezzi di comunicazione, con la loro notevole capacità di occultare o di sovraesporre i fatti, a seconda della convenienza. Il protagonismo popolare, invece, è occultato in modo sistematico comune-info.net