In Europa il declino economico e tecnologico si intreccia al vuoto della costruzione politica della UE e alle trasformazioni geopolitiche e culturali. Alcune riflessioni a partire dai libri di Lucio Caracciolo e Regis Debray.
In Europa il declino economico e tecnologico si intreccia al vuoto della costruzione politica della UE e alle trasformazioni geopolitiche e culturali. Alcune riflessioni a partire dai libri di Lucio Caracciolo e Regis Debray.
Non servono rappresaglie da parte di Kiev e neanche fomentare il nazionalismo patriottico: così si avvalora l’idea che l’avversario sia la Russia e non un manipolo di satrapi al potere. Da il manifesto.
La Commissione ha presentato una riforma del Patto di Stabilità. Parte dalla presa d’atto che la riduzione del debito non può avvenire a scapito degli investimenti necessari per affrontare le sfide del futuro. Rimangono però i vecchi pilastri e non si contempla un bilancio pubblico europeo.
Alors que les frappes russes se poursuivent sur les infrastructures civiles, le chef de l’Etat évoque « les garanties de sécurité » à accorder à Moscou après la guerre. Da Le Monde.
A dieci anni dal premio Nobel per la Pace all’Unione Europea, il Movimento europeo che ne fa da cemento in Italia ricorda l’art.11 della Costituzione e stimola negoziati per l’Ucraina.
La formuletta banale, con cui i nostri politici locali – di maggioranza e di gran parte dell’opposizione – assicurano la loro fedeltà “europea ed atlantica” nega una realtà sempre più evidente. Che tra gli scopi di questa guerra, forse la principale, vi è quella di tenere l’Europa divisa e sottomessa. Da Il Fatto
Dire che la Russia è sponsor del terrorismo significa tagliare tutti i ponti. L’Unione europea e il Parlamento Europeo non sono la Nato, non sono un’alleanza militare, ma organismi democratici che possono e devono giocare un ruolo di fermezza, mantenendo sempre aperti i canali diplomatici.
Sono quattro gli italiani che all’Eurocamera hanno votato contro la risoluzione che definisce la Russia Stato sponsor del terrorismo. Tra questi tre militano nei Socialisti & Democratici: l’indipendente Francesca Donato e i 3 di S&D Pietro Bartolo, Andrea Cozzolino e Massimiliano Smeriglio. Astenuta l’intera delegazione del M5S. Dall’Ansa.
“Chiediamo un cessate il fuoco immediato con il ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina”, con questo slogan il 20 novembre sia sono svolte manifestazioni in più di 30 città in Germania, da Monaco ad Amburgo, da Bonn a Berlino. Altre on programma il 24 febbraio.
Riarmo atomico, un incubo senza fine. Gli ordigni saranno ospitati a partire da dicembre da Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Turchia e pare anche dalla Grecia. Da Avvenire
