I dazi del 30% sulle importazioni da Europa e Messico sono l’ultimo colpo a sorpresa di Trump. La risposta europea dovrebbe colpire dove gli Usa sono più esposti – digitale, finanza, tecnologie verdi – e disegnare un ordine meno ingiusto.
I dazi del 30% sulle importazioni da Europa e Messico sono l’ultimo colpo a sorpresa di Trump. La risposta europea dovrebbe colpire dove gli Usa sono più esposti – digitale, finanza, tecnologie verdi – e disegnare un ordine meno ingiusto.
Dalla deriva economica al boom delle spese militari, il punto sulla situazione e sulle prospettive dell’economia e della politica tedesca, non certo brillanti, che influenzano anche altri Paesi Ue, in primis l’Italia.
Una tassa sui super ricchi: la proposta arriva al vertice Onu di Siviglia sul finanziamento allo sviluppo dopo i tagli di Trump a UsAid. A Roma un convegno di Oxfam a metà giugno aveva fatto il punto sulle prospettive della tassazione dei multimiliardari, in attesa che l’Ue batta un colpo.
L’agenzia di rating europea: «L’aumento della spesa per la difesa allontana il risanamento dei conti pubblici di Francia, Belgio e Italia. Il deficit di spesa per la difesa della Germania è più del doppio di quello dell’Italia». Da Il Sole 24 ore
Un aumento della spesa militare dal 2% circa attuale al 5% del Pil come vuole la Nato sotto dettame di Trump significa per l’Italia un impegno di spesa decennale di 700 miliardi. Da trovare tagliando welfare e sanità, naturalmente. Più altri per l’industria della difesa. Da Osservatorio Milex.
Comunicato delle organizzazioni ICAN
13 Giugno 2025 | Sezione: Economia e finanza, Mondo, primo pianoSono stati da 42,5 miliardi di dollari i contratti privati per gli arsenali nucleari nel 2024, dice il report della Campagna mondiale ICAN nel giorno dell’attacco israeliano contro l’arricchimento dell’uranio in Iran. Unica via d’uscita: il disarmo con il Trattato TPNW, che l’Italia deve firmare.
Possono sopravvivere in Europa l’auto, l’acciaio, la meccanica, la chimica? Anche quest’ultimo settore è in forte contrazione mentre avanza in Cina e nel Golfo. Le classi dirigenti economiche, finanziarie e politiche del nostro continente non sembrano in grado di scelte strategiche e si rifugiano nel business delle armi.
Intervista a Dario Guarascio, professore al dipartimento di Economia e Diritto all’università La Sapienza di Roma, che analizza le conseguenze economiche che potrebbero avere i referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno. Da Fanpage.it
Viviamo in un tempo segnato da crisi profonde e interconnesse: l’aumento vertiginoso delle disuguaglianze, la crisi ambientale e climatica, l’instabilità politica e l’insicurezza sociale. Pubblichiamo qui l’introduzione del nuovo libro dello storico dell’economia Emanuele Felice che contiene le sue proposte per un modello di sviluppo sostenibile e giusto.
L’Osservatorio Cpi riscontra che dei 20,5 miliardi di euro spesi dall’Italia per beni importati dai 9 paesi coinvolti, ben 9,4 miliardi sono stati destinati all’acquisto di gas, principalmente dall’Algeria. Dei 5,5 miliardi messi a disposizione per i progetti, 2,5 miliardi provengono dal fondo cooperazione e sviluppo e 3 miliardi sono prelevati dal Fondo italiano per […]
