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Archivio | Economia e finanza

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I fondi d’investimento, padroni del mondo

L’economia mondiale è sempre più controllata dai grandi fondi d’investimento. Un terzo della proprietà delle 500 maggiori imprese mondiali è nelle mani di 10 fondi finanziari. Le analisi del libro di Alessandro Volpi, “I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia”.

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Più autobus, meno armi

La società pubblica Leonardo spa sta uscendo da Industria Italiana Autobus, ormai prossima alla privatizzazione. Invece di investire in un asset strategico per la mobilità sostenibile si preferisce puntare sulla produzione militare. Da Jacobin Italia.

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Economia a mano armata: presentazione a Roma

Mercoledì 19 giugno, alla Fondazione Basso di Roma, un evento pubblico di presentazione e discussione – con uno sguardo all’esito delle elezioni europee – su “Economia a mano armata”, il volume appena pubblicato da Sbilanciamoci! e Greenpeace su guerra, armi e spesa militare. Le info e il programma.

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L’autobus non ferma più qui

Un faro su Industria Italiana Autobus. Vecchie e nuove cordate, italiane ed estere, se ne contendono la proprietà, di fronte al disimpegno del governo rispetto al futuro dell’unica azienda pubblica nel nostro paese che produce autobus, con 2 stabilimenti e 600 dipendenti in Campania e Emilia-Romagna.

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Disinvestiamo dalle armi

“Dividendi di pace”, un corso di formazione online, gratuito, per risparmiatori e gestori di fondi, è organizzato da Fondazione Finanza Etica. Per imparare a riconoscere gli investimenti nell’industria bellica e sapere come disinvestire dalle guerre.

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Il bilancio di un mondo in crisi

Appena pubblicata l’ultima edizione dell’Open Budget Survey, importante Rapporto indipendente sulla trasparenza, l’apertura e il controllo dei bilanci statali in 125 Paesi. Nonostante qualche miglioramento rispetto al passato, la situazione globale non è affatto buona. E l’Italia non fa eccezione.

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Ponte sullo Stretto, interdizione al confronto

Al governo gli ambientalisti non piacciono. Non li convoca, perché “sovversivi”, al comitato tecnico sul nuovo codice dell’ambiente, li lascia fuori dai cancelli nelle perlustrazioni delle aree del Ponte. E ora vuole condannarli a 25 anni di carcere se protestano contro “grandi opere infrastrutturali”. Un quarto di secolo.