La Germania appare divisa tre le esigenze della sua economia, che la spingono ad avere rapporti importanti con la Cina – e la Russia, a cominciare dal Nord Stream 2 – e quelle di tipo politico di stretti legami storici con gli Stati Uniti.

La Germania appare divisa tre le esigenze della sua economia, che la spingono ad avere rapporti importanti con la Cina – e la Russia, a cominciare dal Nord Stream 2 – e quelle di tipo politico di stretti legami storici con gli Stati Uniti.
Improvvisamente ai due lati dell’Atlantico e anche in Cina le autorità hanno dato vita a iniziative, o almeno dichiarazioni, per regolamentare lo strapotere dei giganti del web: Google, Facebook, Apple e Amazon. Ma i Gafa preparano la controffensiva con azioni di lobbying.
Nel 2025 è plausibile che l’economia sarà uscita dall’emergenza. Gli analisti tratteggiano scenari: uno sviluppo ancora più accelerato di tecnologie innovative, mutamenti climatici più devastanti, diseguaglianze accentuate, più intervento dello Stato, più precarizzazione del lavoro.
Per arginare il declino dell’Europa non basteranno Recovery Fund e interventi della Bce. L’Ue dovrebbe contrastare il declino demografico, aprendo le porte ogni anno a circa 2-3 milioni di immigrati. Ora si aggiunge la complicazione della Brexit, con la City che ancora assorbe dal 40 all’80% delle transazioni.
Entro fine anno Ue e Cina, prima dell’ingresso di Biden alla Casa Bianca, sembrano chiamate a siglare un accordo sugli investimenti. Intanto a metà novembre è stato firmato uno storico patto commerciale nel Pacifico del Sud a cui, ribaltando i giochi di Trump, ha aderito anche la Cina.
Gran parte del mondo ha tratto un sospiro di sollievo con l’elezione di Joe Biden. Ma su molti dossier aperti sotto Trump, dal 5G al gasdotto Nord-Stream-2, non si prevedono cambiamenti di passo. E resta difficile un riallineamento Usa-Ue.
Con lo scoppio della pandemia, le attività del settore del fintech hanno fatto un grande balzo in avanti, e il colosso Ant ha aiutato la Cina a diventare il leader globale indiscusso nel settore. Perché Pechino ha bloccato dunque la quotazione in Borsa del colosso di Jack Ma?
Biden eredita da Trump la tensione commerciale con Pechino. E soprattutto i suoi effetti, tra cui la maggiore autonomia tecnologica della Cina e la sua maggiore integrazione con altre economie, a partire da quella europea.
Nei documenti elaborati per il Cc del Pcc di fine ottobre 2020 si ribadiscono gli impegni di Pechino per la decarbonizzazione e l’aumento delle rinnovabili. Il 25% dei veicoli nuovi nel Paese dovranno essere elettrici o ibridi entro il 2025. E la plastica monouso sarà bandita entro il 2022.
Ultimamente si parla di un forte ridimensionamento dei processi di globalizzazione. In relazione ai livelli di inquinamento allo sviluppo dell’automazione, al Covid alle politiche di Trump. Ma è molto più probabile che si verifichi un ridimensionamento e un mutamento delle sue caratteristiche.