La proposta Melilli-Del Rio di un contributo di solidarietà dai redditi che superano gli 80 mila euro annui ha destato una levata di scudi a destra e a sinistra. Eppure fino agli anni ’70 lo scaglione di redditi più alto pagava il 73% e non il 43 come oggi. Dal blog su Huffington Post.
Autori Sezioni: Giulio Marcon
Deputato indipendente per Sinistra ecologia e libertà, presidente del Comitato tecnico scientifico della Scuola del sociale della Provincia di Roma. È stato tra gli ideatori e fondatori della campagna Sbilanciamoci! ha scritto “Le amiguità degli aiuti umanitari” (Feltrinelli 2002) e, con Mario Pianta, “Sbilanciamo l’economia” in corso di pubblicazione (Laterza 2013)
Abbiamo bisogno di mascherine o di F35?
Con il nuovo decreto di Conte, il sistema industriale ha praticamente chiuso, rimangono in piedi le attività necessarie e indispensabili. Tra queste, secondo il governo, ci sono le fabbriche di armi, alle quali si dà la massima libertà di decidere ciò che gli fa comodo: inaccettabile. Da “Huffington Post”.
Il governo di fronte all’emergenza coronavirus
Il decreto “cura Italia” del governo contiene misure condivisibili. Manca però la consapevolezza che per affrontare una crisi sanitaria, economica e sociale destinata a protrarsi a lungo – in Italia, in Europa e nel mondo – è necessario un cambio di passo, con interventi e strumenti ben più radicali.
Emergenza coronavirus, fare di più
Le misure che sta prendendo il governo sono indispensabili ed inevitabili. La tutela della salute viene prima di tutto. Tuttavia, bisogna cercare di ridare ossigeno ad una economia che rischia il collasso.
Finanza (non) sostenibile
La finanza “sostenibile” sembra ormai essere diventata un must. La sostenibilità può davvero rianimare il nostro settore bancario in crisi e orientarlo verso un’economia decarbonizzata e al servizio dei diritti e del lavoro: basta che non sia l’ennesima operazione di marketing a vantaggio del “business as usual”.
È l’ora della politica industriale e degli investimenti pubblici
La produzione industriale italiana cala, l’export è in crisi, la domanda interna è asfittica, il debito sale. È urgente un cambio di passo, con un piano di investimenti pubblici, una cabina di regia per la politica industriale e il Green New Deal, una riforma fiscale e una politica dei redditi per chi ha di meno.
Bugie non sostenibili
Dietro la recente multa comminata all’ENI dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratica commerciale ingannevole, c’è la storia di tante multinazionali che dietro una maschera di sostenibilità sociale e ambientale nascondono la propria volontà di proteggere interessi e affari miliardari.
Contro i venti di guerra, una politica di pace
Non sappiamo se il cessate il fuoco in Libia terrà, ma è essenziale che le diplomazie europee escano dall’impasse. Serve un rilancio del ruolo delle Nazioni Unite, oltre a superare le divisioni europee, per dare una chance alla pace.
Una Legge di Bilancio senza qualità
L’ormai prossima approvazione della Legge di Bilancio in Parlamento ci restituisce una manovra molto deludente, che non affronta i nodi strutturali della crisi del nostro modello industriale ed economico e non mantiene le promesse di un Governo stretto nelle contraddizioni della sua maggioranza su ambiente, fisco, lavoro.
Una Legge di Bilancio per cambiare il Paese
Con la sua Controfinanziaria Sbilanciamoci! delinea una manovra economica alternativa a quella del Governo: massicci investimenti per il Green New Deal e drastica riduzione delle spese militari; consistente iniezione di risorse per istruzione e sanità e una politica fiscale che colpisca le rendite finanziarie e i grandi patrimoni; investimenti nel welfare e riduzione dei sussidi […]