Le misure che sta prendendo il governo sono indispensabili ed inevitabili. La tutela della salute viene prima di tutto. Tuttavia, bisogna cercare di ridare ossigeno ad una economia che rischia il collasso.

Deputato indipendente per Sinistra ecologia e libertà, presidente del Comitato tecnico scientifico della Scuola del sociale della Provincia di Roma. È stato tra gli ideatori e fondatori della campagna Sbilanciamoci! ha scritto “Le amiguità degli aiuti umanitari” (Feltrinelli 2002) e, con Mario Pianta, “Sbilanciamo l’economia” in corso di pubblicazione (Laterza 2013)
Le misure che sta prendendo il governo sono indispensabili ed inevitabili. La tutela della salute viene prima di tutto. Tuttavia, bisogna cercare di ridare ossigeno ad una economia che rischia il collasso.
La finanza “sostenibile” sembra ormai essere diventata un must. La sostenibilità può davvero rianimare il nostro settore bancario in crisi e orientarlo verso un’economia decarbonizzata e al servizio dei diritti e del lavoro: basta che non sia l’ennesima operazione di marketing a vantaggio del “business as usual”.
La produzione industriale italiana cala, l’export è in crisi, la domanda interna è asfittica, il debito sale. È urgente un cambio di passo, con un piano di investimenti pubblici, una cabina di regia per la politica industriale e il Green New Deal, una riforma fiscale e una politica dei redditi per chi ha di meno.
Dietro la recente multa comminata all’ENI dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratica commerciale ingannevole, c’è la storia di tante multinazionali che dietro una maschera di sostenibilità sociale e ambientale nascondono la propria volontà di proteggere interessi e affari miliardari.
Non sappiamo se il cessate il fuoco in Libia terrà, ma è essenziale che le diplomazie europee escano dall’impasse. Serve un rilancio del ruolo delle Nazioni Unite, oltre a superare le divisioni europee, per dare una chance alla pace.
L’ormai prossima approvazione della Legge di Bilancio in Parlamento ci restituisce una manovra molto deludente, che non affronta i nodi strutturali della crisi del nostro modello industriale ed economico e non mantiene le promesse di un Governo stretto nelle contraddizioni della sua maggioranza su ambiente, fisco, lavoro.
Con la sua Controfinanziaria Sbilanciamoci! delinea una manovra economica alternativa a quella del Governo: massicci investimenti per il Green New Deal e drastica riduzione delle spese militari; consistente iniezione di risorse per istruzione e sanità e una politica fiscale che colpisca le rendite finanziarie e i grandi patrimoni; investimenti nel welfare e riduzione dei sussidi […]
Il programma F35 non si sospende e non si taglia. È un voltafaccia inaccettabile da parte di PD e M5S, oltre ad essere una scelta drammaticamente sbagliata: quei dieci miliardi di euro servirebbero per lavoro, scuola, sanità. Non per i cacciabombardieri.
Con il nuovo esecutivo ci sono molte aspettative sul Green New Deal. Bisogna rivoltare il paradigma dello sviluppo e avviarci verso la riconversione ecologica dell’economia e la “giusta transizione”. Aspettiamo il governo alla prova dei fatti, a partire dalla prossima legge di bilancio. Ma tra promesse irrealizzabili, rinvii e assenza di una strategia di sistema, […]
Conte ha rassicurato il Segretario di Stato Usa Pompeo sull’acquisto dei caccia F35, ma il Parlamento ha votato la mozione Scanu per dimezzare la spesa, che ora si aggraverebbe di 10 miliardi con altri 62 velivoli da guerra. Dall’Huffingtonpost.