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Un’Italia diversa: serve una svolta

Venerdì 25 e sabato 26 settembre Sbilanciamoci! ha promosso una due giorni di iniziative online: esponenti delle associazioni, del sindacato, delle istituzioni, del mondo dell’università e della ricerca a confronto per definire un’alternativa di politica economica e industriale nel post-Covid. È ora che il governo ascolti la società civile.

Venerdì 25 e sabato 26 settembre scorsi Sbilanciamoci! ha promosso una non stop con incontri, interviste, webinar per un’Italia diversa: in salute, giusta e sostenibile. Sono intervenuti i rappresentanti delle organizzazioni della società civile aderenti alla Campagna: dal CNCA a Legambiente, da ActionAid a Legambiente, dal WWF alla Rete della Conoscenza, da Link all’Unione degli Studenti, da Lunaria a Fairwatch, dalla FISH al CESC, a Cittadinanzattiva e molte altre.

Sono intervenuti il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, il ministro Francesco Boccia, il sottosegretario Morassut, la sociologia Saskia Sassen, mentre nei due webinar – che già hanno avuto duemila visualizzazioni – hanno preso la parola esponenti di spicco del mondo della ricerca come Chiara Saraceno, Vittorio Agnoletto, Gianni Silvestrini, Giuseppe Berta, Angelo Mastrandrea, Adriano Giannola, Mario Pianta.

I webinar, le interviste e i video della due giorni sono disponibili integralmente sulla pagina Facebook di Sbilanciamoci!.

Abbiamo portato il nostro punto di vista per costruire una prospettiva diversa. Ora serve una svolta radicale, un impulso deciso a mettere in campo politiche coraggiose per cambiare pagina rispetto al passato: mai più vincoli di bilancio su sanità, istruzione, welfare e sempre di più un deciso intervento pubblico per una politica industriale ed economica indirizzata verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile, di qualità, fondato sui diritti.

Il messaggio che arriva dalle iniziative del 25 e 26 settembre di Sbilanciamoci! è quello di fare presto e di fare bene, di condividere le scelte per l’utilizzo dei 209 miliardi del Recovery Fund con le organizzazioni della società civile, i corpi intermedi, le autonomie locali. Bisogna evitare la dispersione dei fondi in tanti rivoli, magari alimentati dalle pressioni delle lobby, dai funzionari ministeriali con i progetti nei cassetti da anni, dalle richieste più disperate. È un’occasione che non può essere sprecata, buttata al vento.

Abbiamo già avanzato in questi mesi le nostre proposte critiche e costruttive, quando il governo ha varato i provvedimenti durante la fase più acuta della pandemia. L’abbiamo fatto, da ultimo, agli Stati Generali di giugno scorso, portando al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte un documento organico con proposte specifiche e dettagliate. Continueremo a farlo nelle prossime ore in occasione della presentazione della NADEF, della Legge di Bilancio e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo già al lavoro con le associazioni aderenti, con i nostri ricercatori ed esperti per essere presenti a questi appuntamenti con le nostre proposte. Il governo deve ascoltare la società civile e i corpi intermedi.

Ora è il momento della svolta. Per un’Italia diversa.