La recessione ha dato alle aziende un alibi perfetto per giustificare tagli, chiusure e delocalizzazioni e rivedere piani industriali già approvati. La strategia del governo è prendere tempo, rallentando un declino che appare ormai inesorabile.

La recessione ha dato alle aziende un alibi perfetto per giustificare tagli, chiusure e delocalizzazioni e rivedere piani industriali già approvati. La strategia del governo è prendere tempo, rallentando un declino che appare ormai inesorabile.
Con l’Europa bloccata e atterrita da un nemico invisibile, rileggiamo le parole di Carlo Levi sulla paura collettiva che nella Francia del ’39 spalancò la strada al governo di Vichy. E quelle di Hannah Arendt sul coraggio della libertà, mentre la pandemia mostra la fragilità del liberalismo politico.
Il primo focolaio di epidemia è legato a un incontro di neocatecumenali svoltosi a fine febbraio in un hotel su una collina affacciata sulla Salerno-Reggio Calabria, tra lo svincolo di Atena Lucana e l’imbocco della statale Fondo Valle d’Agri. L’inchiesta di Angelo Mastrandrea. Da “Internazionale”.
Forza lavoro/La via crucis di Matteo Renzi, tra cassintegrati dell’Alcoa ed esuberi della Whirlpool. Cronache di una politica industriale che non c’è
Dopo la troika/Parla Nikos Iannopoulos, della Rete per i diritti sociali: «I movimenti non possono schiacciarsi sul governo, ma rendere effettive le sue misure»
Continente Grecia/Petros Markaris nei suoi gialli ha dedicato una trilogia di romanzi all’austerità che ha devastato il suo Paese, descrivendo l’impoverimento della società greca e le proteste contro la troika
Fine semestre/ E la paura collettiva, di massa, quella che per Levi rappresenta il contrario della libertà, che «ha permesso la nascita del fascismo, del nazismo e di tutte le altre più o meno individuate tirannie»
Sotto sotto/La nuova capitale dei movimenti anti-austerity è Francoforte. Arriva Blockupy Bce, mentre Grecia e Spagna guidano il fronte degli indignati e lanciano al potere Syriza e Podemos Tra scioperi sociali e sindacali, anche l’Italia finalmente si muove. Sull’onda della crisi reale
Deserti industriali e fabbriche recuperate, paesini terremotati e new town abitate da zombi. Un reportage narrativo nell’Italia del Sud al tempo della Grande Depressione
In Provenza, nello stabilimento della Fralib che la casa madre, Unilever, voleva delocalizzare in Polonia, gli operai hanno occupato la fabbrica. La vertenza non è ancora conclusa e la battaglia giudiziaria per il marchio va di pari passo con quella per la riappropriazione della fabbrica