Di fronte al coronavirus, si deve esplorare la possibilità della riconversione industriale – a partire dall’industria militare – per rispondere alle istanze sociali che nascono dalla crisi. Il punto è se (e come) i movimenti progressisti possono cogliere questa sfida. Da “The Global Teach-In”.
Archivio | Marzo, 2020
L’ambiente ai tempi della pandemia
La pandemia di coronavirus evidenzia, ancora una volta, lo stretto legame tra tutela dell’ecosistema e della salute. Si tratta di priorità da perseguire insieme invece di contrapporre emergenza sanitaria, economica e ambientale: l’Italia e l’Europa devono compiere scelte chiare, nette e responsabili.
Coronavirus, gli effetti collaterali
Cosa tendiamo a non vedere, tutti presi dai bollettini della Protezione civile. La rivolta delle carceri e i 13 morti di Modena. I senza casa, i poveri soli, i migranti ricacciati in strada dai decreti Sicurezza. Le intrusioni nella privacy per monitorare il coprifuoco. E i suoi rischi.
Tutti uguali davanti alla pandemia?
Siamo davvero tutti uguali di fronte al coronavirus? Gli effetti diretti, e ancor più indiretti, ci stanno mostrando differenze a seconda delle condizioni socio-economiche e tra le imprese. E la guerra contro il nemico invisibile, se persistente, non potrà essere lasciata al mercato. Da “Scienza in rete”.
Chiudere subito lo stabilimento degli F-35 e tutti gli impianti delle produzioni militari
Lo chiedono Sbilanciamoci!, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo all’indomani del Decreto che ha ulteriormente ridotto le attività produttive in Italia a causa del coronavirus: il testo del comunicato stampa del 23 marzo 2020.
Il governo di fronte all’emergenza coronavirus
Il decreto “cura Italia” del governo contiene misure condivisibili. Manca però la consapevolezza che per affrontare una crisi sanitaria, economica e sociale destinata a protrarsi a lungo – in Italia, in Europa e nel mondo – è necessario un cambio di passo, con interventi e strumenti ben più radicali.
Newsletter n° 607 del 23 marzo 2020
Coronavirus, l’aria che tira
Coronavirus, il governo dimentica homeless e migranti
L’emergenza colpisce ancora più duramente le persone meno protette. Ma per il momento non esistono indicazioni del governo sull’organizzazione e l’erogazione dei servizi sociali in questa fase di crisi. E cento associazioni scrivono a Conte per chiudere Cas, Cara, hotpsot, a favore di un’accoglienza diffusa.
Le disuguaglianze di genere non vanno in quarantena
Nell’emergenza Covid-19 un aspetto cruciale è sottaciuto: la condizione di tante donne impegnate in tempi di quarantena nelle attività di produzione e riproduzione sociale. Serve una saldatura tra femminismo e anticapitalismo che coniughi benessere collettivo, giustizia sociale e parità di genere.
L’economia dopo il Covid-19
L’intervento pubblico come leva per uscire dall’emergenza Covid-19. A partire da una misura universale di protezione sociale e dall’indirizzare i settori oggetto di salvataggi verso produzioni “verdi”, facendo coincidere i fondi del New Green Deal europeo con quelli dei provvedimenti anti-crisi.