I licenziamenti della casa automobilistica va messa soprattutto in relazione alle grandi e veloci trasformazioni in atto nel mercato e nelle tecnologie del settore

I licenziamenti della casa automobilistica va messa soprattutto in relazione alle grandi e veloci trasformazioni in atto nel mercato e nelle tecnologie del settore
Secondo alcune stime servirebbero 50 miliardi per coprire le svalutazioni sui crediti nei bilanci delle banche. Ma il punto è non aspettare la prossima tempesta, ma iniziare a cambiare rotta
La politica italiana per il contrasto ai cambiamenti climatici appare poco convinta se si considera la scarsità di risorse e di strumenti a disposizione e la poca attenzione dedicata a coerenti scelte energetiche. Le proposte di Sbilanciamoci!
Dalla Shell alla Repsol, dalla Volkswagen alla BMW, fino a Nestlè, Coca Cola, Unilever, Novartis, Vivendi, Veolia, e Danone. Ecco dove sono finiti i soldi del quantitative easing della BCE
Un ceto politico capace di capire il significato profondo del No dovrebbe comprendere che un sistema elettorale proporzionale e la contestuale rifondazione democratica dei partiti rappresentano oggi i soli antidoti alle attuali degenerazioni dei nostri sistemi politici
Se il No al referendum, anche per convergenze strumentali, ha messo in sicurezza la Costituzione formale, è stato anche una bocciatura dell’intera classe dirigente politica
Le mobilitazioni dal basso possono trasformare le campagne per i referendum e i loro esiti. Un’analisi tratta dall’introduzione al libro di Donatella della Porta, Francis O’Connor, Martin Portos, Anna Subirats “Referendums from Below” in prossima uscita
È assai probabile che si arrivi a un provvedimento di intervento pubblico nel capitale non solo nel Monte dei Paschi, ma anche delle altre banche in difficoltà. Si ipotizza così uno stanziamento di 15 miliardi di euro
Per evitare il diluvio bastava che Renzi disinnescasse i più macroscopici attacchi all’elementare buon senso democratico, a partire da una modifica della legge elettorale
La crisi istituzionale che deriva dai risultati del referendum è sfociata nella richiesta di un (ennesimo) voto di fiducia. Il modo peggiore per chiudere la parabola del Governo Renzi