La politica della pace, basata su disarmo, prevenzione dei conflitti, cooperazione internazionale, non è idealismo ma una strategia diametralmente opposta alla politica della guerra. E quest’ultima non è un buon affare.

La politica della pace, basata su disarmo, prevenzione dei conflitti, cooperazione internazionale, non è idealismo ma una strategia diametralmente opposta alla politica della guerra. E quest’ultima non è un buon affare.
Di fronte all’estendersi dei conflitti, all’aumento delle spese militari, ai rischi di catastrofe, è necessario ricostruire la nostra avversione alla guerra. L’e-book di Sbilanciamoci! e Greenpeace offre dati, ragioni e argomenti. Qui la prefazione di Carlo Rovelli all’e-book, pubblicata dal Corriere della Sera del 1° maggio.
Il combinato disposto di premierato e autonomia differenziata può far deragliare la nostra democrazia verso l’autoritarismo e la divisione del Paese. Si tratta di progetti che vanno fermati, anche con il referendum, mobilitandoci e facendo sentire la nostra voce. E’ per questo che il 25 maggio manifesteremo a Napoli con la “Via Maestra”.
Dalle parole con cui il ministro Giorgetti ha illustrato il Documento di Economia e Finanza approvato dal Consiglio dei ministri non vengono buoni segnali. I dati indicano un peggioramento della crescita anche in prospettiva, segno che le politiche messe in campo nei prossimi due anni non avranno alcun effetto.
Duemila assunzioni entro l’anno, per ridurre le liste d’attesa e potenziare la sanità pubblica. Questo in Piemonte è il risultato di un percorso di rivendicazione sociale partito dal comitato nato su impulso della Cgil con la manifestazione del 27 maggio scorso. Un modello.
L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa è l’infrastruttura civile di Gaza. Il governo ha bloccato i fondi dopo le accuse di Israele a 12 dipendenti di appoggio alla strage del 7/10. Ma 200 ex ambasciatori e giuristi chiedono di ripristinare il finanziamento, essenziale con carestia e carneficina in atto.
Staffetta antifascista promossa da esponenti delle organizzazioni pacifiste, sindacali, della solidarietà, dell’antifascismo insieme ad attori, registi, scrittori e cantanti. A Roma il 24 marzo, partenza alle 10.00 da Piazza Vittorio Emanuele. Si può aderire all’appello e replicare altrove.
Invece che elicotteri per mitragliatrici, eliambulanze, invece che caccia F35 e carrarmati, apparecchiature per la sanità. Invece di produrre strumenti e congegni che servono in guerre sempre più sanguinose, si possono produrre (con la stessa tecnologia) strumenti e congegni che servono a salvare la vita delle persone, spegnere gli incendi, creare posti di lavoro. E’ […]
Il popolo pacifista. In 30 mila in corteo a Roma. Dal palco sui Fori testimonianze da Gaza e tanti artisti: «Che la pietà non vi rimanga in tasca». Da il manifesto
Amnesty International, Aoi, Oxfam, Rete Pace e Disarmo, Save the Children chiedono di bloccare l’esportazione di armi italiane verso Israele e i gruppi armati palestinesi, incluso le licenze precedenti al 7 ottobre. E chiedono il rispetto della sentenza dell’Aja sullo stop all’invio di caccia F35.