La misura detta “reddito di cittadinanza” non è altro un sussidio temporaneo di disoccupazione con un certo guadagno per le imprese: in pratica un Jobs act 2. La filosofia è la stessa: come aiutare la flex-security.

La misura detta “reddito di cittadinanza” non è altro un sussidio temporaneo di disoccupazione con un certo guadagno per le imprese: in pratica un Jobs act 2. La filosofia è la stessa: come aiutare la flex-security.
In Italia i salari femminili calano mentre aumentano, poco, quelli maschili. In direzione dalla parità retributiva fissata dall’Onu al 2030, solo alcune estensioni dei congedi parentali. E la recente norma che rende possibile lavorare fino al parto aumenta la ricattabilità.
Según un informe de la Organización Internacional del Trabajo (OIT) publicado el lunes 26 el incremento de los salarios registrado en todo el mundo el año pasado es el más bajo desde 2008. En los últimos diez años la retribución real in: España (-0,3%) Reino Unido (-0,5%), Italia (-0,6%) y Grecia (-3,1%). elpais.com
La Brexit avrà conseguenze dirette sull’emigrazione italiana, in un clima sociale, politico e istituzionale radicalmente mutato nei confronti dell’Europa che indica un’inversione di tendenza rispetto al processo di integrazione.
La Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità del contratto a tutele crescenti nella parte in cui determina in modo rigido l’indennizzo per il licenziamento ingiustificato e senza collegamento col danno subito dal lavoratore: il cuore del Jobs act.
Gli ultimi dati Istat, letti attentamente, mostrano come la disoccupazione in Italia non stia affatto diminuendo. Si occulta, come la povertà. Aumenta invece la precarizzazione, contratti anche di pochi giorni, i lavoretti, e gli scoraggiati.
I Neet, gli under 29 che non studiano e non lavorano, sono 2,2 milioni in Italia, con incidenza maggiore al Sud e nella popolazione femminile. Analisi, costi e nuovi metodi di intervento per un fenomeno in crescita.
Il decreto dignità diventato legge reintroduce i voucher, un successo confindustriale che determina un cambio di segno al provvedimento. La Cgil, forte dei 3,3 milioni di firme per abrogarli, promette in autunno fulmini e saette.
La discussione relativa al decreto Dignità è monca. Anche la la relazione tecnica si è concentrata soltanto su effetti marginali come 8 mila posti su 2 milioni di contratti a tempo determinato.
Il decreto Dignità ha un segno opposto al “Jobs act” anche se non introduce che correttivi minimi. Le critiche di Confindustria però non hanno ragione se non politica. E sui contratti a termine, servono soluzioni per limitare il turn-over.