Il neopresidente francese ha nominato primo ministro, Édouard Philippe, sindaco di Le Havre, membro del partito Les Républicains. E a Berlino ha incontrato Angela Merkel, promettendo grandi intese sulla riforma dell’Europa

Il neopresidente francese ha nominato primo ministro, Édouard Philippe, sindaco di Le Havre, membro del partito Les Républicains. E a Berlino ha incontrato Angela Merkel, promettendo grandi intese sulla riforma dell’Europa
Le 428 candidature del nuovo partito del presidente cambiano la geografia politica francese. Si tratta di persone tutte assolutamente libere da indagini giudiziarie, metà uomini e metà donne, per il 95% già impegnate in un’attività professionale: sono gli elementi fondamentali del rinnovamento che Macron ha proposto
I risultati delle elezioni presidenziali sembrano avere terremotato la scena politica francese. In vista delle legislative, a sinistra correranno tre sigle: socialisti (rappresentati da Benoît Hamon), PCF e Insoumis. E anche la destra del Fronte National si presenta con una rottura
La crescita esponenziale delle disuguaglianze negli ultimi decenni è alla base della crescita di fenomeni populisti. A Roma, la lectio magistralis del premio Nobel Joseph Stiglitz
La Francia ha dunque il suo presidente. È stato votato dal 66,06% degli elettori, in sostanza oltre 20 milioni di persone. Marine Le Pen ha totalizzato il 33,94% cioè 10 milioni e 600 mila francesi, cioè il doppio di quanto era riuscito a suo padre nel 2002. L’astensione è stata del 25,38, pari a 12 […]
L’accordo tecnico raggiunto tra il govero greco e i creditori il 2 maggio porta a compimento il processo di accordo politico intrapreso dal premier Alexis Tsipras fin dal vertice di Malta
Il controllo dell’informazione appartiene quasi totalmente ai grandi monopoli digitali che costruiscono un’immagine del mondo specchio dei loro interessi. L’analisi del Transnational Institute
La vittoria di Macron è praticamente certa. Un esito che probabilmente darà più forza a una delle due tendenze delle sinistre europee, quella che sostiene la necessità di un “Piano B” per sottrarsi alla morsa di regole basate sulla svalutazione del lavoro
Al secondo turno delle elezioni presidenziali tramontano i vecchi partiti e Emmanuel Macron e Marine Le Pen si contendono una Francia divisa – socialmente e geograficamente – e incerta. Le Pen ha incassato sette milioni e mezzo di voti, più del doppio di quanti ne avesse fatti suo padre nello scontro con Chirac nel 2002. […]
Vista da Kabul, Baghdad, Damasco, il Cairo o Tripoli, l’Europa non ha il volto rassicurante di chi invoca e promuove democrazia e diritti, ma quello minaccioso di chi, per mantenere i propri privilegi, è disposto a tutto