Bilanci aperti/ I progressi dell’Italia fotografati dall’Open Budget Survey 2017 sono apprezzabili, ma abbiamo bisogno di trovare e sperimentare nuove idee, nuove strade. A partire dall’esempio di altri paesi.

Bilanci aperti/ I progressi dell’Italia fotografati dall’Open Budget Survey 2017 sono apprezzabili, ma abbiamo bisogno di trovare e sperimentare nuove idee, nuove strade. A partire dall’esempio di altri paesi.
Bilanci aperti/ Per l’Open Budget Survey l’Italia regge il confronto internazionale sul fronte trasparenza e controllo di bilancio, sfigura su quello della partecipazione. Da Sbilanciamoci! alcune proposte e dibattito aperto.
L’attuale situazione economica di molti paesi dell’Europa del Sud, Italia inclusa, è disastrosa. Ora tutti i nodi precipitano sulla Ue. Che secondo gli autori di “Crisis of the European Monetary Union..” potrebbe disfarsene.
Altro che flat tax, l’ Ocse certifica la necessità di un impianto impositivo a chiara vocazione redistributiva visto che la disuguaglianza risulta dannosa per la crescita di lungo periodo. Servirebbe una patrimoniale sulla ricchezza netta.
L’Italia continua ad avere una crescita del Pil più bassa del resto d’Europa, un deficit di domanda interna e con la crisi un quarto della capacità produttiva è andata persa. Il DEF Gentiloni-Padoan non è quello che serve.
Lucrezia Fanti, Mauro Gallegati
24 Aprile 2018 | Sezione: Alter, Economia e finanza, Italie, primo pianoI modelli economici ed econometrici utilizzati per programmare e valutare le politiche economiche da governi e banche centrali derivano dall’adozione di un paradigma teorico fallace e obsoleto. Ma che continua a produrre enormi danni sulla vita di noi tutti
Il problema dell’Italia è il debito pubblico. E’ stupefacente quanto poco ci si domandi per cosa si stia indebitando. Il problema sono gli interessi. Allora perchè non tornare al “Padre Plan”?
Le città/ Non solo Milano, il fallimento dell’housing sociale certifica il trionfo delle assicurazioni e della privatizzazione del tessuto urbano. La prospettiva della ricostruzione del welfare delle città.
The world’s richest 1% are on course to control as much as two-thirds of the world’s wealth by 2030. An alarming projection by the House of Commons library www.theGuardian.com
Guardando oltre i dazi imposti da Trump a Pechino, sono molti gli intrecci di interessi tra i due Paesi, anche nei settori dell’economia digitale. Soprattutto finanziario.