Il documento finale della Cop 26 appare il peggiore che si potesse immaginare. Spariscono l’impegno tassativo al mantenimento della temperatura sotto 1,5 gradi entro il 2030 e i 100 miliardi per i paesi in via di sviluppo. L’Italia tra i peggiori. Cingolani torna sul nucleare e si sfila dall’accordo sull’automotive.
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Le sfide del monitoraggio civico dei fondi ambientali
Un evento online, il prossimo venerdì 26 novembre dalle 14.30 alle 17.00, chiude dopo un anno il progetto di Lunaria e Monithon, sostenuto anche da Sbilanciamoci!, sul monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Ricco il programma dell’iniziativa. E si guarda già al futuro.
La “finanza verde”: molta finanza e poco verde
Tagliare le emissioni inquinanti a zero per il 2050: è l’obiettivo della Glasgow Financial Alliance for Net Zero cui partecipano 450 tra banche, assicurazioni, fondi di investimento. Ma i criteri sono molto opachi e la finanza verde appare come un grande greenwashing.
Un global flop, da Roma a Glasgow
Sbandierato dalla stampa italiana come successo del multilateralismo, il G20 di Roma è stato un vero fallimento e ha preparato un altrettanto fallimentare summit della Cop 26 a Glasgow. Il capitalismo fossile va dritto per la sua strada e i governanti non riescono a imparare la lezione della pandemia.
Un manifesto per il monitoraggio dei fondi per l’ambiente
Al via le adesioni a REMO-REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente. Il testo del manifesto che chiama a raccolta le realtà della società civile italiana per impegnarsi a favore della partecipazione e della trasparenza nella partita cruciale del buon utilizzo delle risorse comunitarie.
I migranti ambientali, l’altra faccia della crisi climatica
Entro il 2050 tra i 25 milioni e il miliardo di persone potrebbero essere costrette a spostarsi a causa dei cambiamenti climatici. Stress ambientali e conflitti sono causa o concausa della fuga per circa il 70% dei migranti giunti in Italia negli ultimi 4 anni. Da Legambiente.it.
Sull’ambiente Cina sul banco degli accusati
La Cina sta facendo grandissimi sforzi per convertire la sua economia in produzioni verdi, così come la finanza. Restano da sciogliere i nodi della sua dipendenza dalle centrali nucleari e a carbone, che tuttavia ha ormai smesso di costruire.
«Sul clima non possiamo aspettare che crolli il capitalismo»
La soluzione ai cambiamenti climatici non passa dall’alimentazione o dai trasporti ma dalla finanza, dice François Gemenne, ricercatore in a Liegi e docente a SciencePo a Parigi. Da Valori.it.
Limitare il riscaldamento globale si può
I cinque scenari futuri ipotizzati dall’Ipcc e il contributo dell’Europa e dell’Italia al riscaldamento globale. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra del 3,2% l’anno da qui al 2030. Addirittura del 7% fino al 2050 per raggiungere l’obiettivo zero emissioni. E il metano non dà una mano.
Clima, per gli scienziati superato il punto limite
Il VI rapporto Ipcc spiega ciò di cui ci eravamo già accorti: il turbocapitalismo sta accelerando la distruzione del pianeta e siamo fuori tempo massimo per arrestare il riscaldamento a 1,5 gradi al 2030. Ma può andare peggio. La Cop26 di Glasgow in autunno sarà cogestita da Londra e Roma.