Socialist economic development in the XXI century” è il titolo del volume di Alberto Gabriele e Elias Jabbour che riesamina i nodi delle economie socialiste e analizza i casi di Cina, Vietnam e Laos come esperienze di “socialismo di mercato”.

Socialist economic development in the XXI century” è il titolo del volume di Alberto Gabriele e Elias Jabbour che riesamina i nodi delle economie socialiste e analizza i casi di Cina, Vietnam e Laos come esperienze di “socialismo di mercato”.
Iniziata da Trump, la strategia anticinese americana prosegue con Biden e crescenti pressioni verso alleati europei e imprese restii a recidere i legami con il paese asiatico. Ursula von der Leyen esegue, passando però dal “decoupling” – sganciamento economico – al “derisking”.
Il cancelliere Scholz ha programmato un bilaterale in Italia con Giorgia Meloni per parlare dei problemi e delle sinergie tra i due sistemi industriali. La locomotiva d’Europa arranca e perde pezzi negli Usa mentre Bruxelles la spinge a recidere i legami con il fondamentale mercato asiatico.
Il programma di AI generativo ChatCPT, sospeso e poi riammesso in Italia, sta invadendo i mercati e riaccende il dibattito sulle ricadute di queste tecnologie innovative sul mondo del lavoro e sui possibili effetti disastrosi sulle competenze umane. Di sicuro niente che il mercato potrà regolare da solo.
Il presidente francese non è credibile quando dice che la riforma è indispensabile per l’equilibrio dei conti pubblici mentre vara un gigantesco programma di riarmo e non tocca le grandi diseguaglianze sociali tassando i super ricchi. Ma una lezione la insegna, in negativo.
Le notizie recenti sui grandi gruppi industriali del mondo sono sconcertanti. I profitti sono saliti a livello stellare e soprattutto nei settori più inquinanti: energia fossile, trasporto marittimo e lusso. Il caso della Francia, dove ci si accanisce sulla riforma delle pensioni, è forse il più eclatante.
Dai pannelli solari alle pale eoliche al sistema 5G per le imprese, in molti settori chiave, la Cina ha raggiunto il primato mondiale scavalcando gli Usa. Lo dicono due recenti studi, Aspi per il Pentagono e Goldman. Con avvertimenti che riguardano le crescenti tensioni geopolitiche.
Il libro di Antonio Cantaro, professore di diritto costituzionale all’Università di Urbino, “L’orologio della guerra, chi ha spento le luci della pace”, è insieme a quelli di Morin e di Mini o Declos in Francia, tra quelli che aiutano la comprensione del conflitto in corso.
In Europa il declino economico e tecnologico si intreccia al vuoto della costruzione politica della UE e alle trasformazioni geopolitiche e culturali. Alcune riflessioni a partire dai libri di Lucio Caracciolo e Regis Debray.
Guerra, inflazione, shock energetico: vediamo in dettaglio gli eventi chiave dell’anno che sta finendo cercando poi di mettere in campo qualche previsione per il 2023.