Nella manovra preannunciata il governo continua a intestardirsi in politiche economiche liberiste senza futuro, di riduzione fiscale e di incentivi alle imprese, solo addolcite da mancette elettoralistiche

Nella manovra preannunciata il governo continua a intestardirsi in politiche economiche liberiste senza futuro, di riduzione fiscale e di incentivi alle imprese, solo addolcite da mancette elettoralistiche
Il Documento di economia e finanza del governo riconferma l’adesione totale del governo all’approccio di bilancio europeo, fatto di tagli di tasse, tagli di spesa pubblica, sostegno ai profitti, riduzione dei salari e delle protezioni
Nel documento presentato dalla ministra Pinotti ad aprile 2015 manca completamente la dimensione civile e allargata della difesa di cittadini. E manca anche qualsiasi prospettiva di prevenzione dei conflitti
Il sistema fiscale disegnato dal governo è iniquo e strizza l’occhio agli evasori. Ricchi e poveri continuano a pagare le stesse aliquote, senza alcun tentativo di realizzare la progressività fiscale
Nel Rapporto si propone l’introduzione di una misura strutturale di sostegno al reddito del costo di 11 miliardi di euro per un anno, rivolta a disoccupati, inoccupati e sottoccupati
on 1,5 miliardi di riduzione degli stanziamenti per le grandi opere, si potrebbe finanziare un intervento di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture esistenti dove si concentra la stragrande maggioranza della popolazione e si registrano i più gravi fenomeni di congestione e inquinamento
La politica economica ha finora ignorato le disuguaglianze di genere ma misurare in ottica di genere sia le misure di rilancio che quelle di austerity ci aiuterebbe molto a uscire prima e meglio dalla situazione attuale
Buon lavoro/Dall’occupazione per tutti al reddito minimo. Come fare ripartire il paese in poche mosse e rimettere in moto l’economia. Attraverso lo Stato
Buon lavoro/Il Jobs Act del governo non risponde agli obiettivi dichiarati – rilanciare l’economia e l’occupazione – ma riduce i diritti di chi lavora, subordinandoli agli interessi delle imprese. Un’alternativa c’è. Serve un intervento pubblico per cambiare modello di sviluppo, rafforzare le tutele e i diritti dei dipendenti. Le proposte di Sbilanciamoci
Buon lavoro/Sottooccupati e sottopagati per attività di bassa qualità e per le quali non è necessaria un’elevata istruzione. O assunti con contratti d’ingresso, d’apprendistato, finte partite Iva e tirocini non pagati